Come non detto. Niente pubblicità su Whatsapp. Per ora. La società madre – Facebook – ha sciolto già da qualche mese il team dedicato allo sviluppo dell’advertising sulla piattaforma di messaging più adottata nel mondo occidentale e mette in standby il progetto che sarebbe dovuto partire entro il 2020. Lo rivela il Wall Street Journal.
Del resto il piano è stato finora al centro di più di un conflitto in seno alla società acquisita da Facebook nel 2014 per 19 miliardi di dollari.
L’obiettivo di monetizzare tramite pubblicità Whatsapp – base utenti a quota 1,5 miliardi – aveva già provocato lo strappo con due top manager, preoccupati di un indebolimento dei sistemi di sicurezza garantiti dalla crittografia end-to-end: i due co-founder Jan Koum e Brian Action sono usciti dall’azienda dei social circa un anno e mezzo fa, insieme ad altri dirigenti, dicendo che l’introduzione della pubblicità sarebbe stato “un insulto all’intelligenza”.
Whatsapp punta anche alle aziende
La battuta d’arresto procede di pari passo alla svolta che Facebook intende imprimere sul fronte “comunicazione”: l’azienda si starebbe ora concentrando, dice il Wsj, su funzionalità mirate a consentire contatti diretti aziende-utenti. Già molte società nei paesi in via di sviluppo utilizzano Whatsapp per le loro attività – è possibile per esempio creare cataloghi all’interno dell’app -, motivo per cui l’azienda sta proseguendo su questa strada, in alcune aree.