LA SMENTITA

Coppola: “Authority unica per le reti? Non esiste”

Il deputato Pd e consigliere politico del ministro Madia smentisce le indiscrezioni di stampa secondo cui il governo punterebbe ad unificare le autorità che si occupano di Tlc, energia e Trasporti: “Non mi risulta”

Pubblicato il 16 Mar 2015

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“Non mi risulta ci sia alcun progetto di creazione di una Autorità per le Reti”. Così Paolo Coppola, deputato del Partito Democratico e Consigliere Politico per l’Agenda Digitale del Ministro per la Semplificazione e Pubblica Amministrazione Marianna Madia, intervenendo nel corso della puntata di domenica 15 marzo di “Presi per il Web”, trasmissione di Radio Radicale.

Coppola ha sostanzialmente smentito l’indiscrezione circolata nei giorni scorsi su Milano Finanza secondo la quale nei progetti del Ministero dell’Economia e delle Finanze ci sarebbe quello di far confluire sotto un’unica direzione tre authority già esistenti: quella dell’Energia Elettrica e il Gas, quella delle Comunicazioni e quella dei Trasporti. “Che ne sappia io – ha affermato Coppola – il progetto non c’è”.

Secondo MF i tecnici di Palazzo Chigi starebbero studiando la possibilità di affidare a un solo “vigile” la regolazione del traffico internet e autostradale, con un occhio anche alle bollette di luce e gas. Si tratterebbe scriveva Milano Finanza di far confluire sotto un cappello unico tre authority già esistenti: quella dell’Energia Elettrica e il Gas, quella delle Comunicazioni e quella dei Trasporti, in modo da avere un supervisore unico per tutte le principali infrastrutture a rete del Paese, dai gasdotti agli aeroporti, dalla dorsale telefonica a quella ferroviaria ed elettrica.

L’idea consentirebbe non solo di razionalizzare l’impiego delle risorse ma anche di creare un punto di riferimento regolamentare unico per tutti gli asset strategici, come definiti dai nuovi decreti sul Golden power, che tutelano appunto le principali infrastrutture tlc, energetiche e dei trasporti. Una disciplina, quella dei nuovi poteri antiscalata, che proprio nei giorni scorsi ha visto andare a posto gli ultimi tasselli organizzativo-burocratici. Il 18 febbraio, infatti, sono stati approvati anche i modelli standard che dovranno essere utilizzati dalle aziende per inoltrare al governo la notifica delle operazioni potenzialmente rilevanti.

Tra le altre ipotesi sul tavolo, anche se on maniera più defilata, ci sarebbe quella di affidare all’Antitrust tutte le competenze. Ma secondo MF questa soluzione raccoglierebbe meno consensi.

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