Google viene spesso visto come uno dei principali veicoli di pirateria e violazione del copyright fungendo da piattaforma per la ricerca o la condivisione di contenuti protetti dal diritto di riproduzione. Un gruppo bipartisan di politici americani ha chiesto al Ceo di Google, Sundar Pichai, di aiutare anche i piccoli titolari di diritti di riproduzione che sono “significativamente svantaggiati” rispetto ai grandi colossi del copyright con ampi cataloghi di opere e staff dedicato alla loro gestione.
Creatori di contenuti come ad esempio i cantautori di Nashville, che postano la loro musica su YouTube ma non hanno gli eserciti di follower delle pop-star, secondo il senatore repubblicano del Tennessee Marsha Blackburn sono “a rischio di violazione di copyright in maniera sproporzionata”.
I parlamentari hanno chiesto a Pichai se l’azienda pianifica di fornire un accesso alla tecnologia “Content ID” anche per quei creatori sulla sua piattaforma YouTube e hanno chiesto a Google di inviare degli esperti per testimoniare di fronte a una commissione del Congresso.
I creatori che posseggono “una quantità sostanziale di materiale originale che viene frequentemente caricato” su YouTube sono idonei a utilizzare la tecnologia “Content ID”, secondo quanto stabiliscono le regole pubblicate sul sito di YouTube.
I parlamentari che hanno portato avanti la richiesta sono il presidente della Commissione giustizia, il democratico Jerrold Nadler, il repubblicano Doug Collins e il democratico Dianne Feinstein, tutti appartenenti alla stessa commissione.
I parlamentari richiedono anche a Pichai di spiegare quali criteri vengano utilizzati da Google per considerare un creatore in possesso di una “quantità sostanziale” di materiale e se la tecnologia del Content ID viene usato sulle altre piattaforme di Google, come Google Photo e Google Drive.