L’Italia e la Francia uniscono le forze per difendere il diritto d’autore. È questo l’effetto diretto della dichiarazione congiunta firmata a Parigi da Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali, e l’omologa francese Audrey Azoulay. Il testo impegna i due Paesi a trovare posizioni comuni per innalzare le difese delle opere di ingegno, da inquadrare all’interno della più ampia strategia di Bruxelles sul copyright.
Al centro dei futuri piani d’azione rimarrà il principio della territorialità del diritto d’autore, che guiderà le riforme orientate a favorire l’accesso del pubblico alle opere e a remunerare adeguatamente i rispettivi titolari. Sarà promosso anche una responsabilizzazione degli intermediari online, che sempre più gestiscono e ospitano opere protette da copyright. Una mossa che è strettamente connessa alla creazione del mercato unico digitale e che punta anche ad armonizzare le regole delle attività online negli Stati membri.
L’iniziativa di Italia e Francia ha subito ricevuto il plauso della Siae. “La dichiarazione rappresenta un passo importantissimo a conferma che l’industria della cultura e della creatività è strategica per il nostro Paese, ribadendo il principio della territorialità del copyright come fattore imprescindibile per la diffusione e la tutela di tutti i repertori autoriali – dichiara in una nota Filippo Sugar, presidente di Siae -. L’impegno dei due Paesi evidenzia non solo come la riforma debba essere parte integrante di una autentica strategia europea di valorizzazione dei contenuti creativi e degli autori nell’era digitale, ma è in linea con la lettera promossa da Siae e sottoscritta dalle diverse associazioni di categoria”. La Siae e le associazioni hanno chiesto al Governo “attenzione e particolare sostegno nella difesa dell’intera filiera dalle concrete minacce allo sviluppo e nella protezione dei diritti degli autori dei contenuti creativi e culturali in Europa”. L’accordo siglato dal Mibact con il ministro della Cultura francese, aggiunge Sugar, “è un passo fondamentale per una sfida che, a livello europeo, rappresenta 7 milioni di lavoratori, che operano nelle industrie creative e culturali e che necessitano di particolare attenzione e tutela”.
Soddisfazione e compiacimento arrivano anche da Confindustria Cultura, il cui presidente Marco Polillo sottolinea che la dichiarazione “mette al centro della discussione intorno al mercato unico digitale la centralità dell’industria creativa e l’importanza per i due Paesi di difendere la proprietà intellettuale quale leva strategica per rilanciare e valorizzare il nostro patrimonio artistico e culturale”. Un capitale fatto di imprese, autori, creativi, aggiunge Polillo, “che arricchiscono il nostro continente a livello socio-economico e promuovono la nostra diversità culturale”.
I Governi italiano e francese, commenta il presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie) Federico Motta, “confermano di essere all’avanguardia in Europa nella capacità di ridisegnare il ruolo del Diritto d’autore nel mercato unico digitale”. Il numero uno dell’Aie spiega di aver “particolarmente apprezzato la visione d’insieme che i due ministri dimostrano, toccando, nella loro dichiarazione congiunta, tutti i temi oggi in discussione a Bruxelles”. E, aggiunge: “In questa visione d’insieme risulta chiaro come il diritto d’autore, lungi dall’essere un freno allo sviluppo del digitale, è un elemento essenziale per il suo sviluppo e al contempo l’unica garanzia per la libertà di espressione, la diversità culturale e linguistica, il pluralismo”.