Nokia e Apple gettano l’ascia di guerra e fanno pace sui brevetti. La disputa legale fra i due colossi nata a dicembre 2016 si chiude in appena 5 mesi con un accordo che apre una stagione di collaborazione. In una nota congiunta le due compagnie annunciano infatti di aver chiuso il contenzioso riguardo all’uso dei brevetti appartenenti al gruppo finlandese, con la firma di un accordo che prevede il versamento da parte di Apple di un’importante somma in contanti. Nokia e Apple hanno “regolato tutti i loro contenziosi legati alla proprietà intellettuale e hanno firmato un accordo di più anni”. La telco finlandese ha anche svoltato, oltre alla somma in contanti, ricavi supplementari nel corso del periodo di durata dell’accordo, che prevede anche la fornitura da parte di Nokia di infrastrutture e servizi.
La multinazionale europea fornirà ora prodotti e servizi legati all’infrastruttura di rete a Cupertino, che continuerà a distribuire attraverso propri negozi (fisici e online) i prodotti di salute digitale di Nokia, presenti in precedenza sotto il brand Withings, recentemente acquisito dalla casa di Espoo. I dirigenti delle due aziende inizieranno inoltre a incontrarsi con regolarità, per fare il punto sull’efficacia della collaborazione. “Questo significativo accordo – spiega Maria Varsellona, capo dell’ufficio legale di Nokia – sposta la nostra relazione con Apple dall’essere avversari in tribunale all’essere partner d’affari che lavorano per il bene dei nostri clienti”. Dall’altra parte dell’Atlantico arriva il commento di Jeff Williams, chief operating officer di Apple: “Siamo contenti per la risoluzione della disputa e non vediamo l’ora di allargare le nostre relazioni di business con Nokia”.
La battaglia era sorta alla fine dello scorso anno, quando la compagnia guidata dall’Ad Rajeev Suri aveva deciso di portare in Tribunale il colosso di Cupertino dopo i vani tentativi di giungere a un accordo. Al centro della contestazione di Nokia erano finiti 32 brevetti, che spaziano dal display all’interfaccia passando per il software, l’antenna e il codice video, che secondo la telco finlandese erano stati violati dalla compagnia californiana con lo sviluppo e la produzione di alcuni suoi device.