“Sul tema della tutela del copyright online, va dato atto ad Agcom di essere intervenuta nei limiti delle proprie prerogative e del quadro legislativo a sua disposizione per arginare il fenomeno dilagante della pirateria”. Lo dice il presidente di Confindustria Radio Televisioni, Rodolfo De Laurentiis in seguito alla decisione del Tar del Lazio sul regolamento sul diritto d’autore.
“L’Italia è uscita dalla lista nera dei Paesi sorvegliati speciali, ma il tasso di pirateria è ancora sopra la media europea e i danni economici sono impressionanti: 3 miliardi da download illegale, secondo Siae, nel 2013 di cui circa la metà riguardano film e musica; 500 milioni per Fapav/Ipsos 2011 per il solo audiovisivo, di cui una parte importante riferibili a contenuti televisivi visionati illegalmente – ricorda De Laurentiis – Per non parlare dei mancati entroiti da pubblicità e dell’evasione tributaria. Oggi 1 italiano su 3 fruisce di contenuti AV non originali e 1 studente su 3, pur sapendo che è un reato, pensa che il download illegale non causi danni al settore. Se continua così nei prossimi 3 anni sono a rischio 20.000 posti di lavoro (stime Siae).
“Certamente un intervento legislativo complessivo è necessario, come avviene in tutti i Paesi più avanzati – dice – Ma quanto dovremo aspettare per avere una normativa a tutela degli operatori del settore e degli ingenti investimenti da loro affrontati?”
Il Tar del Lazio ha rinviato alla Corte costituzionale il regolamento dell’Agcom in materia di diritto d’autore, giudicando sul ricorso presentato da Altroconsumo, insieme a Movimento Difesa del Cittadino, Assoprovider e Assintel. Il Tribunale amministrativo regionale ha sollevato dubbi sulla legittimità costituzionale del quadro normativo – in particolare sulla congruità ai principi fissati in Costituzione del Decreto Legislativo 70/2003 e del Decreto Legislativo 44/2010 – sulla cui base l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, a dicembre dello scorso anno, ha emanato il Regolamento sulla tutela del diritto d’autore online. Regolamento che, lo ricordiamo, prevede azioni di contrasto verso le “violazioni massive” del diritto d’autore sul web e mai contro gli utenti finali, nessun intervento d’ufficio dell’Autorità ma procedure portate avanti “nel pieno rispetto del contraddittorio” e azioni tese a sviluppare una culturale della legalità in Rete.
I commissari Agcom Francesco Posteraro e Antonio Martusciello hanno prontamente commentato: “Per mesi gli avversari del regolamento Agcom sulla tutela del diritto d’autore on line hanno ripetuto ossessivamente una sola cosa: che l’Autorità aveva abusato dei propri poteri e che non vi erano norme di legge su cui potesse basarsi la sua competenza, per cui il suo intervento sarebbe stato illegittimo. La decisione del Tar del Lazio smentisce clamorosamente questa tesi, in quanto afferma in maniera esplicita e chiara che l’Agcom ha correttamente applicato le leggi vigenti e che la sua competenza non può essere messa in dubbio. Il TAR dubita, invece, della costituzionalità delle norme di legge e ha quindi rimesso il relativo giudizio alla Corte costituzionale. Ma un’autorità amministrativa qual è l’Agcom ha il dovere di applicare le leggi vigenti, senza poter giudicare se siano costituzionali o meno”.