Nell’ultimo mese le polemiche attorno al regolamento sul diritto d’autore che Agcom ha adottato in via definitiva lo scorso 12 dicembre si sono spostate sui rilievi che la Commissione europea ha espresso in una lettera datata 3 dicembre dopo che il testo le era stato notificato in settembre. Le osservazioni di Bruxelles sarebbero state sostanziali, e assimilabili ad una concreta censura, secondo i più critici.
Mentre si tratterebbe di richieste di modifica cosmetiche, ed equivalenti ad un chiaro via libera, stando a fonti Agcom. Che, inoltre, come dichiarato dallo stesso presidente Angelo Cardani a Repubblica, aveva “accolto alcune indicazioni che ci sono arrivate dalla Commissione europea”.
Dopo che alcuni stralci della lettera di Bruxelles erano stati divulgati sulla stampa italiana poco prima della pausa natalizia, stamane l’esecutivo comunitario ha rotto gli indugi. Il documento è stato infatti acquisito da un blog specialistico attivo nell’ambito della proprietà intellettuale (IPKat). Il Corriere delle Comunicazioni ne pubblica qui la versione integrale, in inglese.
Com’è noto, il regolamento “anti-pirateria”, in cui relatori sono stati Francesco Posteraro e Antonio Martusciello, è incardinato su tre assi principali: azioni di contrasto verso le “violazioni massive” del diritto d’autore sul web e mai contro gli utenti finali, nessun intervento d’ufficio dell’Autorità ma procedure portate avanti “nel pieno rispetto del contraddittorio” e azioni tese a sviluppare una culturale della legalità in Rete.
Le richieste di chiarimenti espresse dalla Commissione nel documento sono numerose, aggredendo dettagli anche molto tecnici. In particolare, come era emerso in dicembre in virtù di una prima fuga di notizie riportata dall’avvocato esperto di diritto dell’informatica Fulvio Sarzana, Bruxelles sembra nutrire inter alia dubbi sulla definizione data dal regolamento del carattere della violazione massiccia: “riguardo l’articolo 10, paragrafo 1 (poi diventato articolo 9, ndr) del progetto di notifica, che istituisce un procedimento abbreviato per grave lesione al diritto di sfruttamento economico di opere digitali, causato tra l’altro dal carattere massivo della violazione, occorre considerare che, data la natura di internet, ogni opera può essere copiata molto facilmente e pertanto può essere difficile determinare la portata della violazione”. La Commissione chiede all’authority italiana di chiarire, rispetto all’utilizzo del procedimento abbreviato e alle conseguenze che potrebbe avere sul “diritto di difesa”, come “intende garantire la protezione dei diritti fondamentali”.
La lettera di Bruxelles, firmata dal vice-presidente Antonio Tajani, appare inoltre segnalare al Garante la necessità di notificare ex novo la versione della bozza di testo qualora gli emendamenti suggeriti “alterino in maniera significativa la sua portata”. In un’audizione alla Camera ieri Angelo Caradani è tornato a difendere il regolamento rammentando che è il risultato di un “lungo e ponderato approfondimento”. Non è infine ancora chiaro se la Commissione europea ipotizzi provvedimenti nei confronti del regolamento o se si ritenga soddisfatta dalle modifiche apportate da Agcom poco prima dell’adozione.