L'INTESA

Fisco, sanzioni da 1 miliardo per Google

L’accordo firmato con la Francia prevede che BigG versi 500 milioni per chiudere l’inchiesta penale per frode fiscale e altri 465 milioni di tasse arretrate. Intanto in Germania Google News la spunta sugli editori che non si potranno appellare alla legge tedesca sul copyright per la remunerazione degli snippet

Pubblicato il 12 Set 2019

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Un miliardo al Fisco francese. È quanto dovrà pagare Google per risolvere il contenzioso fiscale in Francia, sulla base di un accordo convalidato dalla corte di Parigi e sostenuto da Bercy. “Abbiamo posto fine all’imposta e alle controversie correlate che abbiamo avuto in Francia per molti anni”, ha dichiarato Google in una nota rilasciata dopo l’udienza del tribunale. “Questi accordi includono un pagamento di 500 milioni di euro che è stato pronunciato oggi da un tribunale francese, nonché un importo di 465 milioni di euro in costi aggiuntivi (si tratta di tasse arretrate ndr) che abbiamo concordato di pagare”, ha detto il gruppo.

La multa di 500 milioni di euro, accettata da Google France e Google Ireland, è stata convalidata nell’ambito di un accordo giudiziario di interesse pubblico (Cjip), che consente a un’azienda di negoziare una sanzione senza essere processata o di passare attraverso una procedura per cui “si dichiara colpevole”. Secondo il fisco francese, Google non ha pagato oltre 189 milioni di euro di tasse alle autorità fiscali francesi tra il 2011 e il 2016.

Intanto in Germania c’è stata una battuta di arresto per la battaglia degli editori tedeschi contro Google News e le possibili violazioni del copyright: nella causa intentata contro il colosso americano la Corte di giustizia dell’Unione europea ha deciso che la legge sul diritto d’autore tedesca dell’agosto 2013 non può essere fatta valere perché non è stata preventivamente notificata all’esecutivo europeo.

La legge tedesca (Ancillary copyright) vieta ai motori di ricerca e aggregatori di notizie online di utilizzare gli “snippet” (brevi estratti dei contenuti) senza l’autorizzazione dell’editore, ma i giudici della corte europea hanno sentenziato che non è applicabile e che gli editori dovranno attendere che la Germania recepisca la normativa Ue sul diritto d’autore in vigore dallo scorso 6 giugno.

L’intervento della Corte di giustizia europea è stato chiesto da un tribunale di Berlino (Landgericht Berlin) cui si era rivolta VG Media, gestore dei diritti d’autore che associa circa 200 editori tedeschi. VG Media chiedeva un risarcimento danni nei confronti di Google per violazione dei diritti connessi al diritto d’autore di vari suoi aderenti. La posizione sostenuta da Google è che gli snippet contengono il link alle pagine degli editori e che aumentano il traffico sui siti di questi ultimi e i loro ricavi pubblicitari.

Il tribunale di Berlino ha sospeso il procedimento nel maggio del 2017 per chiedere alla Corte di giustizia europea di chiarire se la legge tedesca sul copyright avrebbe dovuto essere presentata alla Commissione europea per essere valida e i giudici di Lussemburgo hanno sentenziato che in effetti la Germania avrebbe dovuto notificare l’esecutivo Ue prima dell’entrata in vigore ad agosto 2013; senza tale notifica la legge non è valida.

La legge tedesca sul diritto d’autore riguarda, infatti, specificamente i fornitori di servizi nella società dell’informazione e rappresenta una “regola tecnica”, hanno detto i giudici dell’Ue, e in questi casi è prevista una notifica preventiva della Commissione. Il governo della Germania, invece, era dell’opinione che la legge tedesca non fosse specifica per i servizi della società dell’informazione e quindi non servisse la presentazione all’esecutivo Ue per validarla. In mancanza di tale notifica, se ne può invocarne l’inapplicabilità.

La battuta d’arresto per gli editori tedeschi è solo temporanea, ma la Germania dovrà recepire nel suo ordinamento la riforma Ue sul copyright approvata lo scorso giugno. Al momento, l’unico paese in Europa che lo ha fatto è la Francia.

La normativa Ue sul copyright ha riconosciuto il diritto connesso al diritto d’autore a favore degli editori di giornali e delle agenzie di stampa per l’utilizzo dei loro contenuti online, che siano articoli oppure materiale fotografico o video. La legge con cui la Francia ha recepito la normativa Ue sancisce il diritto ad ottenere un’adeguata remunerazione quando il materiale protetto è utilizzato dalle piattaforme online, come aggregatori e social network, mentre resta libera la pubblicazione dei link o di estratti molto brevi. Si lascia, però, alla negoziazione tra editori e piattaforme quanto potranno essere lunghi gli snippet che si possono pubblicare liberamente. La quota della remunerazione di giornalisti e autori dovrà essere definita all’interno delle aziende editoriali o con contrattazioni collettive.

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