LE NUOVE REGOLE

Copyright, la Francia adotta per prima la direttiva Ue. Fieg: “Italia acceleri”

L’Assemblea nazionale ha recepito le norme sul diritto d’autore. Soddisfazione degli editori italiani: “Ora anche gli altri Paesi seguano l’esempio”

Pubblicato il 24 Lug 2019

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Copyright, sprint della Francia. Il Paese ha recepito la direttiva europea sulla tutela del diritto d’autore, in vigore dallo scorso 6 giugno, prima degli altri  Paesi europei. L’Assemblea nazionale ha adottato le modifiche al Codice della proprietà intellettuale dopo che il provvedimento era già passato in seconda lettura al Senato il 3 luglio scorso.

Entra così nell’ordinamento il diritto connesso al diritto d’autore, della durata di due anni, a favore degli editori di giornali e delle agenzie di stampa per l’utilizzo dei loro contenuti online, che siano articoli oppure materiale fotografi co o video.

Si sancisce il diritto ad ottenere un’adeguata remunerazione quando il materiale protetto è utilizzato dalle piattaforme online, dagli aggregatori ai social network mentre resta libera la pubblicazione dei link o di estratti molto brevi.

Si lascia, però, alla negoziazione tra editori e piattaforme quanto potranno essere lunghi i “brani” da pubblicare liberamente: le parti in causa possono accordarsi guà al momento della richiesta di autorizzazione, la quale deve essere precedente alla pubblicazione online dei contenuti.

Per quanto riguarda la quota della remunerazione di giornalisti e autori questa dovrà essere definita all’interno delle aziende editoriali o con contrattazioni collettive.

Apprezzamento per la rapidità e la sostanziale unanimità con cui il Parlamento francese ha adottato in via definitiva, la legge di recepimento della Direttiva europea sul copyright, è stata espressa dagli editori italiani.g. “ Si apre così la strada ai processi di implementazione nazionali che dovranno concludersi in tutti gli Stati membri entro il 2021”, ha detto il presidente della Fieg Andrea Riffeser Monti.

“Una legge – aggiunge Carlo Perrone, Presidente di Enpa – che fornisce strumenti concreti per rendere immediatamente efficace l’esercizio del diritto connesso degli editori di giornali nell’ambiente digitale.”

“L’auspicio – conclude Riffeser – è che tutti gli Stati europei, a partire dall’Italia, vogliano proseguire nel percorso avviato dalla Francia, aprendo anche a tavoli di confronto tra le Parti, per arrivare ad un rapido e condiviso recepimento di una riforma necessaria al riequilibrio del sistema digitale.”

Cosa prevede la direttiva Ue sul copyright

La direttiva Ue sul copyright mira ad aumentare le possibilità dei titolari dei diritti, in particolare musicisti, artisti, interpreti e sceneggiatori (creativi) e editori di notizie, di negoziare accordi migliori sulla remunerazione derivata dall’utilizzo delle loro opere presenti sulle piattaforme Internet. Le piattaforme Internet saranno direttamente responsabili dei contenuti caricati sul loro sito, dando automaticamente agli editori di notizie il diritto di negoziare accordi per conto dei giornalisti sulle informazioni utilizzate dagli aggregatori di notizie.

Libertà di espressione

Numerose disposizioni sono specificamente concepite per garantire che Internet rimanga uno spazio di libertà di espressione. Poiché la condivisione di frammenti di articoli di attualità è espressamente esclusa dal campo di applicazione della direttiva, essa può continuare esattamente come prima. Tuttavia, la direttiva contiene anche delle disposizioni per evitare che gli aggregatori di notizie ne abusino. Lo “snippet” può quindi continuare ad apparire in un newsfeed di Google News, ad esempio, o quando un articolo è condiviso su Facebook, a condizione che sia “molto breve”. Il caricamento di opere protette per citazioni, critiche, recensioni, caricature, parodie o pastiche è stato protetto ancor più di prima, garantendo che meme e GIF continuino ad essere disponibili e condivisibili sulle piattaforme online.

A chi non si applica la direttiva

Nel testo viene inoltre specificato che il caricamento di opere su enciclopedie online in modo non commerciale come Wikipedia, o su piattaforme software open source come GitHub, sarà automaticamente escluso dal campo di applicazione della direttiva. Le piattaforme di nuova costituzione (start-up) saranno soggette a obblighi più leggeri rispetto a quelle più consolidate.

Diritti di negoziazione

Autori, artisti, interpreti o esecutori potranno chiedere alle piattaforme una remunerazione aggiuntiva per lo sfruttamento dei loro diritti qualora la remunerazione originariamente concordata fosse sproporzionatamente bassa rispetto ai benefici che ne derivano per i distributori.

Ricerca e beni culturali

L’accordo mira a facilitare l’utilizzo di materiale protetto da diritti d’autore per la ricerca che si basa sull’estrazione di testi e dati, eliminando così un importante svantaggio competitivo che i ricercatori europei si trovano attualmente ad affrontare. Viene inoltre stabilito che le restrizioni del diritto d’autore non si applicheranno ai contenuti utilizzati per l’insegnamento e la ricerca scientifica. Infine, la direttiva consentirà l’utilizzo gratuito di materiale protetto da copyright per preservare il patrimonio culturale. Le opere fuori commercio possono essere utilizzate quando non esiste un’organizzazione di gestione collettiva che possa rilasciare una licenza.

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