Il Tar del Lazio rigetta i ricorsi contro il regolamento Agcom in materia di copyright. Le norme stabilite dall’authority per la tutela del diritto d’autore, che prevedono azioni di contrasto verso le “violazioni massive” del copyright sul web e mai contro gli utenti finali, sono entrate in vigore esattamente 3 anni fa e nell’arco di questo tempo sono state al centro di una dura battaglia legale, nata dai ricorsi presentati da diverse associazioni dei consumatori e dei provider (Movimento Difesa del Cittadino, Altroconsumo, Assintel e Assoprovider–Confcommercio).
A settembre 2014 il Tribunale amministrativo del Lazio aveva rinviato la palla alla Corte Costituzionale avanzando dubbi sulla legittimità delle nuove regole e 15 mesi dopo la Consulta si era espressa tenendo in piedi in regolamento, definendo le questioni sollevate “ambigue e contradditorie”. Il procedimento era così tornato al Tar del Lazio che si è pronunciato a favore dell’Autorità presieduta da Angelo Marcello Cardani, rigettando i ricorsi presentati dalle Associazioni. “Il Tribunale amministrativo ha espressamente riconosciuto la sussistenza di poteri regolamentari e di vigilanza esercitati da Agcom attraverso i quali ha anche la facoltà di adottare le misure ritenute necessarie per porre termine alle violazioni della disciplina sul diritto d’autore, attraverso interventi che si pongono in concorrenza e non in sostituzione di quelli già attribuiti all’autorità giudiziaria – scrive l’authority in un comunicato -. Con il regolamento sul diritto d’autore, Agcom fornisce uno strumento agile, seppur rispettoso e garantista degli interessi di tutte le parti coinvolte, che risponde alle esigenze e alle richieste di tutela degli operatori del settore creativo, gravemente vessato dalla pirateria”.
L’Autorità garante per le comunicazioni cita l’appello dei rappresentanti di grandi aziende dell’intrattenimento consegnato ai ministri della Cultura del G7 e sottolinea l’importanza di “rilevare che ad un mese dall’entrata in vigore del regolamento, l’Italia è uscita dopo 25 anni dalla watch list stilata dallo United States Trade Representative, che registra i Paesi considerati carenti in tema di protezione dei diritti e di tutela del copyright”.
La sentenza del Tar, commenta il commissario Agcom Francesco Posteraro “è l’ennesima conferma della correttezza dell’operato di Agcom, anche sotto il profilo della legittimità costituzionale. A tre anni dalla sua entrata in vigore, il Regolamento, ormai unanimemente riconosciuto come una best practice a livello europeo, rappresenta un solido ancoraggio istituzionale nella lotta contro la pirateria e per una sempre più efficace tutela della proprietà intellettuale”. Stesso tono di soddisfazione nelle parole dell’altro commissario Antonio Martusciello: “Accolgo con soddisfazione il favorevole esito del giudizio. Agcom continuerà ad operare con l’equilibrio che l’ha contraddistinta sino ad oggi agendo a garanzia dell’industria creativa dei media e dell’intrattenimento e favorendo le forme lecite di sfruttamento dei prodotti culturali”.
Ad esprimere soddisfazione per la sentenza anche il presidente di Confindustria Digitale Elio Catania: “Accogliamo con soddisfazione la decisione del Tar del Lazio che conferma la legittimità del regolamento Agcom a tutela del diritto d’autore, che è nato anche al contributo da parte dell’industria digitale”. In questi 3 anni di attuazione “è emersa la validità del regolamento come strumento di contrasto della pirateria on line, consentendo interventi efficaci senza invadere la privacy degli utenti e censurare la libertà di espressione delle persone”.
“A questo punto – conclude il presidente – ritengo che il regolamento possa essere proposto dall’Italia all’Ue come modello di riferimento nel dibattito sulla ridefinizione della disciplina europea a tutela del copyright, che dovrà anche necessariamente essere rafforzato con l’introduzione di misure, cosiddette follow the money, atte a rintracciare i flussi economici derivanti dalla fruizione illecita dei contenuti digitali”.
La decisione del Tar del Lazio “valorizza non solo l’intenso lavoro svolto in questi anni dall’Autorità, ma anche l’impegno degli operatori di telecomunicazioni che hanno collaborato pienamente all’attuazione del Regolamento stesso – dichiara il presidente di Assotelecomunicazioni-Asstel Dina Ravera –. Il Regolamento ha dimostrato di riuscire a mantenere il corretto equilibrio tra i diversi interessi in gioco e, in virtù del coinvolgimento dell’Autorità di offrire le adeguate garanzie sul giudizio dell’illecito e della sua gravità”.
L’avvocato Fulvio Sarzana, che difende Altroconsumo nel procedimento, commenta invece così a CorCom la sentenza, annunciando l’intenzione di presentare ricorso: “Rispettiamo le sentenze, come sempre è avvenuto in passato. Il provvedimento del Tar era ampiamente atteso e costituisce solo un primo step, a distanza di ben 4 anni dall’emissione di un regolamento presentato come rivoluzionario, che contesteremo nelle sedi adeguate, ovvero il Consiglio di Stato ed eventualmente la Corte di Cassazione”. Il regolamento sul diritto d’autore, sostiene Sarzana, “non ha apportato alcun beneficio alla lotta contro la pirateria, che si è anzi giovata delle inefficienze concrete del procedimento amministrativo a differenza di quanto avviene in sede giudiziale, risolvendosi in uno spreco di risorse pubbliche a danno degli utenti”.
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