Meta plaude al tavolo annunciato dal ministero della Cultura “per riprendere i negoziati a condizioni oggettive e non discriminatorie” con Siae. Lo ha detto Angelo Mazzetti, responsabile degli Affari Istituzionali di Meta, davanti alle Commissioni Cultura e Trasporti della Camera nell’ambito dell’audizione sul mancato accordo sul copyright.
Sostenendo che “le accuse lanciate contro Meta” sono “fallaci e ingiuste”, Mazzetti ha spiegato che “nonostante le richieste di Siae fossero fortemente irragionevoli, Meta si è spinta ben oltre quanto richiesto dalla legge per raggiungere un accordo; ha cercato di mantenere in vita la trattativa chiedendo un’ulteriore proroga per continuare a negoziare e versando (ad un notaio, in quanto Siae si è rifiutata di accettare il pagamento) la royalty per il periodo interessato dall’accordo provvisorio che durava fino al 17 marzo – proroga che Siae ha rifiutato”.
“Meta – ha sostenuto ancora Mazzetti – ha sempre agito in buona fede e ha dovuto disabilitare il repertorio Siae sulla propria piattaforma – con danno per Meta stessa e per la propria comunità di utenti – proprio per impedire violazioni del diritto d’autore. L’obiettivo principale di Meta è quello di fornire un servizio di alta qualità ai propri utenti, nel pieno rispetto delle normative. Per questo motivo, Meta è, e rimarrà, disponibile a riprendere un dialogo con Siae per raggiungere un accordo che remuneri gli autori in modo equo, oggettivo e non discriminatorio. In linea con gli accordi che Meta ha concluso con altri organismi di gestione collettiva nazionali e internazionali. Al contempo – ha concluso – Meta non ha inteso e non intenderà forzare Siae ad accettare il nostro modello” perche’ “crediamo che la negoziazione tra Meta e Siae debba essere guidata da logiche di mercato e dal principio della libertà negoziale delle parti”.
Meta pronta a trattare ma no ad accordi “irragionevoli”
“Sulla distanza significativa con Siae, vorrei partire dicendo che la situazione, cioè l’assenza della musica di Siae sulla piattaforma, è dovuta al rifiuto di Siae di accettare una proroga temporanea dell’accordo precedente – ha poi puntualizzato Mazzetti – Ciò, infatti, avrebbe permesso di portare avanti la negoziazione e di mantenere la musica sulle piattaforme”.
“Siamo felici di riconoscere un’adeguata remunerazione per i contenuti musicali – ha sostenuto Mazzetti – ma non siamo disposti a chiudere accordi irragionevoli da un punto di vista economico e di mercato”.
Gli step della trattativa Meta-Siae
Mazzetti ha ripercorso i passi principali della trattativa: “L’ultimo accordo tra Siae e Meta è scaduto il 15 dicembre 2022 e già lo scorso agosto 2022 – ha spiegato – Meta ha contattato Siae per avviare le trattative per il rinnovo. Nei giorni scorsi sulla stampa abbiamo assistito a numerose speculazioni sul tema – mancanza di trasparenza, mancanza di buona fede, presentazione di un’offerta ‘prendere o lasciare’. In realtà, il punto su cui si è interrotta la trattativa, era molto semplice: cioè la natura dell’importo richiesto da Siae per la licenza a partire dal 2023. La prima richiesta è stata quasi 4 volte superiore all’importo concordato dalle parti fino al 2022, senza che venisse fornita alcuna motivazione per tale aumento, ne’ che fosse presentato un modello economico appropriato a supporto”.
“Considerando che i diritti oggetto di licenza sono sostanzialmente gli stessi – ha proseguito – la richiesta di Siae risulta ingiustificata. Nonostante il fatturato globale sia diminuito di anno in anno, Meta ha offerto un considerevole aumento rispetto ai precedenti accordi, ma non ha mai potuto avvicinarsi all’aumento richiesto da Siae. Nonostante le divergenze emerse, Meta – ha sostenuto – ha fatto tutto il possibile per mantenere viva la negoziazione. Grazie al diretto coinvolgimento del management internazionale, Meta è riuscita a presentare un’offerta significativamente più alta della royalty concordata con Siae fino a dicembre 2022. Si tratta di una delle proposte di aumento più alte mai presentate nel mercato europeo. Tuttavia, Siae si è rifiutata di accettare qualsiasi offerta che fosse inferiore ad un aumento del 310% rispetto all’accordo del 2022. Abbiamo progressivamente aumentato la nostra offerta nel corso delle negoziazioni, cercando di andare incontro alle richieste di Siae ma questo non è stato abbastanza”.
La replica di Siae
Siae rispedisce al mittente le accuse di non aver voluto accettare l’offerta. “La dichiarazione di Meta che “Siae si è rifiutata di accettare qualsiasi offerta che fosse inferiore a un aumento del 310% rispetto all’accordo del 2022 è semplicemente falsa”, afferma il presidente di Siae, Salvatore Nastasi.
“Come detto nella nostra audizione, che in maniera trasparente abbiamo deciso di rendere pubblica a differenza di Meta, la nuova licenza non è comparabile a quella siglata nel 2020 e qualsiasi raffronto in percentuali è semplicemente pretestuoso” aggiunge, replicando dunque alle dichiarazioni di Mazzetti.
“Meta si chiamava Facebook e non voleva occuparsi di metaverso e i suoi ricavi e sfruttamenti del nostro repertorio non erano minimamente paragonabili a quelli attuali – ha sottolineato – Oltre a questo, la dichiarazione è falsa e pretestuosa in quanto Siae non ha mai dato un ultimatum a Meta, come fatto da quest’ultima, e non ha mai detto che la sua ultima offerta era il minimo che era disponibile ad accettare. Quella che vuole imporre un proprio valore e che ha interrotto la negoziazione, creando le condizioni per la situazione attuale è e rimane unicamente Meta”, conclude Nastasi.