L'INTERVENTO

Copyright, Posteraro: “Stesse regole per Ott e operatori tradizionali”

Il commissario Agcom: “Ciò che non è lecito nel mondo fisico non può diventare lecito nello spazio virtuale. Servono norme europee più stringenti”

Pubblicato il 19 Nov 2018

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Ciò che non è lecito nel mondo fisico non può diventare lecito nello spazio virtuale”. È questo, secondo il Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Francesco Posteraro, il principio ispiratore del regolamento sul diritto d’autore varato dall’Agcom.

“L’Autorità – ha detto Posteraro concludendo i lavori di un convegno dedicato a questo tema svoltosi oggi a Napoli nella sede dell’Università Parthenope – ha avuto il merito di aver colto per prima in Europa le opportunità offerte dalla direttiva sul commercio elettronico, adottando un regolamento per la tutela amministrativa del diritto d’autore online che si è affermato come una best practice a livello internazionale.

“Per far avanzare ulteriormente le frontiere della legalità in internet sono però necessari interventi del legislatore europeo volti a sottoporre gli Ott agli stessi obblighi cui sono soggetti gli operatori tradizionali – ha spiegato Posteraro – Ai fini della protezione del copyright rileva soprattutto l’esenzione delle piattaforme online dalla responsabilità editoriale, esenzione che stride con il ruolo da esse concretamente svolto e con la grande influenza che esercitano sulle scelte degli utenti e sugli orientamenti del pubblico”.

Lo scorso ottobre il Consiglio ha approvate all’unanimità le modifiche al regolamento europeo, adottate sulla base della consultazione.

Si prevede l’esigenza di contrastare con la necessaria tempestività le violazioni del diritto d’autore commesse online con quella di garantire la partecipazione al procedimento di tutti i soggetti interessati.

Agcom può inoltre imporre ai provider di adottare le misure più idonee per evitare la reiterazione di violazioni già accertate e contrastare le iniziative volte ad eludere l’applicazione dei propri provvedimenti. In quest’ottica, in linea con i più recenti orientamenti della giurisprudenza nazionale e della Corte di giustizia dell’Unione europea, l’Autorità aggiorna, entro tre giorni dall’istanza, l’elenco dei siti oggetto di inibizione che si rigenerano modificando il nome a dominio. Specifiche e ulteriori misure possono consistere anche nel cosiddetto notice and stay down e quindi nell’impedire il caricamento di contenuti già rimossi.

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