L'INIZIATIVA

Coronavirus, Piemonte e Sardegna puntano sui big data

Nella regione guidata da Alberto Cirio la piattaforma Covid-19 a disposizione dell’Unità di Crisi per condividere informazioni cliniche ed epidemiologiche in tempo reale, supportando il dialogo tra tutte le Asl e i processi decisionali. E a Cagliari il Crs4 scende in campo con la piattaforma Next

Pubblicato il 31 Mar 2020

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Processi di analisi dei tamponi, presa in carico dei pazienti, dimissioni e trasferimenti. Ma anche acquisizioni straordinarie di personale, servizi e presidi medici e gestione delle quarantene. Sono le principali funzionalità della nuova Piattaforma Covid-19, voluta dalla Regione Piemonte e messa a disposizione dell’Unità di Crisi regionale per affrontare con maggiore efficacia l’emergenza coronavirus.

“La battaglia contro il coronavirus covid19”, spiega in una nota l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, “si combatte anche con i dati, che sono fondamentali per fornire all’Unità di crisi informazioni cliniche ed epidemiologiche condivise e in tempo reale, indispensabili per poter analizzare e decidere in tempi stretti, in un contesto in continua e rapidissima evoluzione. È stata un’esigenza prioritaria, fin dalla costituzione dell’Unità di crisi. Abbiamo progettato e realizzato la piattaforma informatica con il Consorzio per il Sistema Informativo (Csi) del Piemonte in tempi record e siamo pronti a metterla a disposizione delle Regioni che ne avranno la necessità. In pochi giorni, si è riusciti a mettere in piedi un sistema di dialogo tra tutte le Asl che fino ad un momento prima sembrava molto laborioso, se non impossibile da realizzare. Un modello che sarà certamente di estrema utilità per la Sanità piemontese, anche dopo questa emergenza”.

In poche settimane, la piattaforma è stata arricchita progressivamente di nuove funzionalità, diventando di fatto un sistema gestionale completo e flessibile con soluzioni tecnologiche open source in cui le informazioni sono fruibili facilmente anche in mobilità e con dispositivi diversi.

A usarla sono tutti gli attori coinvolti dall’emergenza: Unità di Crisi, 18 Aziende Sanitarie regionali (sanitarie, ospedaliere e ospedaliere universitarie), 13 laboratori analisi e laboratori privati convenzionati. In totale sono state finora distribuite credenziali di accesso a circa 700 operatori sanitari, 1.181 sindaci e oltre 90 rappresentanti delle forze dell’ordine e 20 operatori dell’Unità di crisi.

Cosa consente di fare la piattaforma

“In primo luogo”, continua Icardi, “la piattaforma è in grado di supportare i sindaci piemontesi nella gestione delle quarantene. L’obiettivo è di fornire a ogni primo cittadino un elenco delle persone del proprio comune che le Aziende sanitarie regionali decideranno di mettere in isolamento. Attraverso la piattaforma, è possibile seguire il percorso di cura di ogni persona che viene presa in carico dal sistema sanitario regionale, utilizzando in automatico i dati presenti nell’anagrafe assistiti regionale: dalla richiesta dei tamponi al loro esito, dal ricovero fino al trasferimento verso reparto o struttura, o alla dimissione in isolamento domiciliare”.

Il sistema tiene traccia di tutte le richieste di tampone, monitorandone il percorso dall’azienda sanitaria verso il laboratorio autorizzato e la registrazione del risultato. In più, consente anche di gestire la disponibilità dei posti letto nelle varie strutture (in base ai target impostati dall’Unità di crisi), monitorare quelli disponibili in tempo reale nelle aree critiche (terapia intensiva, semi-intensiva, media intensità, etc) e mettere a disposizione una panoramica di tutti i posti letto liberi e occupati in ogni ospedale.

“Presto”, anticipa Icardi, “sarà possibile gestire i fabbisogni e il percorso di acquisizione di nuovo personale medico e infermieristico da parte delle aziende sanitarie in prima linea nella lotta contro il virus. Abbiamo in sviluppo, poi, altri moduli per l’acquisto di beni e presidi medici e per la gestione del post ricovero per tutte le persone dimesse dall’ospedale”.

Pietro Pacini, direttore generale del Csi Piemonte, parla di un successo raggiunto anche sul piano tecnico: “Abbiamo lavorato letteralmente giorno e notte per mettere a disposizione dell’Unità di crisi regionale e della Regione Piemonte questo strumento completamente nuovo: posso dire che si tratta di una piattaforma che racchiude in sé tutta la competenza e la professionalità che la nostra azienda ha maturato in oltre 40 anni di vita nella gestione dei dati e nella realizzazione di soluzioni informatiche innovative. Soluzioni che in questo caso non semplificano soltanto il lavoro di medici e amministratori, ma aiutano davvero a salvare la vita delle persone. Non potevamo trovare un modo migliore per rivendicare con forza il nostro ruolo di servizio pubblico essenziale sempre al fianco dei nostri soci”.

Il protocollo attivato dall’Unità di crisi della Regione Piemonte

Sul piano operativo, l’accesso alla piattaforma è stato definito attraverso un protocollo che l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha siglato con le rappresentanze degli Enti Locali.

Dopo l’inserimento di una presenza di Anci all’interno dell’Unità di Crisi come presidio dedicato ai sindaci, Anci Piemonte (in rappresentanza di Anci e Upi), Anpci, Uncem Piemonte e Ali Piemonte hanno lavorato in sinergia con la Regione Piemonte per creare strumenti e canali di comunicazione che possano rispondere alle numerose richieste dei Comuni piemontesi.

“Il protocollo”, afferma il vicepresidente e assessore regionale agli Enti Locali, Fabio Carosso, “offre ai sindaci strumenti importanti per lo svolgimento del loro ruolo di primi referenti della pubblica autorità sul territorio, cui i cittadini mai come ora, si rivolgono per avere informazioni, rassicurazioni, indicazioni, chiarimenti. La collaborazione tra Regione ed Enti Locali permette di non lasciare soli i sindaci e di poterli supportare attraverso l’Unità di crisi nell’applicazione dei provvedimenti governativi e regionali e nella possibilità di assumerne di propri”.

Soddisfazione espressa anche dall’assessore regionale alla Protezione civile, Marco Gabusi: “Grazie alla convergenza di tutti i soggetti interpellati, Anci, Anpci, Uncem, Upi e Ali, possiamo ora contare su una gestione dell’emergenza più sicura e più fluida da parte dei Comuni nel territorio di loro competenza, un territorio che i sindaci conoscono benissimo e su cui hanno una sensibilità specifica: come Protezione civile stiamo implementando per loro strumenti utili per conoscere l’andamento dell’epidemia a livello locale, stiamo distribuendo le mascherine per chi ne ha necessità e stiamo rafforzando le relazioni e i contatti utili”.

E in Sardegna scende in campo il Crs4

In Sardegna invece si è attivato il Crs4, il Centro di ricerca del Parco tecnologico di Pula, Cagliari, mettendo a disposizione della comunità scientifica la piattaforma di sequenziamento genomico, di bioinformatica e di analisi dati, denominata Next.

Il Centro è attivo da 30 anni nell’attività di ricerca su tecnologie digitali abilitanti, tra queste le bioscienze. Next sarà a disposizione dei ricercatori di tutto il mondo che ne faranno richiesta, tramite accesso da remoto, per effettuare esperimenti utili a studiare e a sviluppare nuove metodologie diagnostiche, nuove terapie, effettuare studi di sequenza per supportare lo sviluppo di vaccini, individuare i migliori trattamenti per la cura della malattia, supportare il monitoraggio epidemiologico utile per modulare l’impatto degli interventi di salute pubblica, utilizzando tecnologie di sequenziamento massivo su campioni di acidi nucleici non patogeni.

I ricercatori del Crs4 saranno a disposizione per verificare se esistono opportunità nell’utilizzo delle tecnologie di sequenziamento massivo, per definire il disegno degli esperimenti e per individuare le migliori modalità di uso delle macchine, effettuando direttamente gli esperimenti di sequenziamento presso il laboratorio di Pula, certificato Illumina.

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