Corruzione e turbativa d’asta: sarebbero queste le accuse a carico dell’ex presidente di Lombardia Informatica nonché ex segretario della Lega a Gallarate (Varese), Giorgio Caielli. L’inchiesta avviata dalla Procura di Milano e coordinata dal pm Giovanni Polizzi ha sortito un blitz da parte della Guardia di Finanza di Lodi che oggi ha effettuato una perquisizione presso la sede dell’azienda partecipata dalla Regione Lombardia.
Al centro dell’indagine la presunta turbativa di una gara d’appalto, assegnata ad ottobre, per i sistemi Informatici (computer, software e assistenza tecnica) di strutture sanitarie. Gara in cui Lombardia Informatica ha svolto il ruolo di stazione appaltante. Con Caielli sono indagati anche un consulente informatico della società partecipata della Regione e due responsabili della società Service Trade, che non si è aggiudicata la gara d’appalto.
“Lombardia Informatica sta collaborando attivamente con le Autorità e ha messo a disposizione la propria struttura per fornire tempestivamente i documenti e le informazioni richieste – si legge in una nota della società -. La gara d’appalto – suddivisa in tre lotti per un valore massimo stimato di 287 milioni euro suddivisi in cinque anni di attività e dove ogni concorrente non può aggiudicarsi più di un lotto -è stata indetta nel mese di ottobre 2017 ed è in fase di aggiudicazione. Il fatto che la società indagata sia agli ultimi posti della graduatoria per l’aggiudicazione di detta Gara d’appalto, rafforza la convinzione che il modello organizzativo adottato da Lombardia Informatica – completa separazione e segregazione delle informazioni tra chi partecipa alla stesura dei capitolati e chi partecipa alle commissioni di gara – sia valido ed efficace. Un modello che garantisce l’integrità del Sistema degli acquisti Ict regionale”. Lombardia Informatica si considera pertanto parte lesa nella vicenda “e si riserva – conclude l’azienda – di costituirsi in giudizio verso coloro che hanno tentato di turbare una propria procedura di gara”.