Il Politecnico di Bari spinge sulla digitalizzazione di corsi e laboratori e si allea con Microsoft.
Ancora prima dell’emergenza sanitaria, in un contesto in cui il numero di iscritti stava aumentando progressivamente e il tema della sostituzione per obsolescenza di molti server iniziava a diventare critico, l’ateneo si è affidata alle soluzioni Microsoft per trasformare i laboratori fisici in aule digitali per poter consentire l’accesso a un numero sempre maggiore di studenti da qualunque luogo.
Le aule del Politecnico dedicate sia alle lezioni sia alle esercitazioni erano infatti spesso sovraffollate e mancavano della dotazione strumentale adeguata. L’Ateneo, non potendo ampliarsi in termini di spazio fisico a causa della mancanza di aree edificabili nelle vicinanze, ha deciso quindi di adottare per 20 dei suoi laboratori Microsoft 365 per tutti gli utenti, Windows Virtual Desktop per la virtualizzazione dei laboratori – gli studenti accedono infatti ora da qualsiasi dispositivo con le credenziali di ateneo – mentre la potenza di calcolo è stata assicurata dal cloud Microsoft Azure. Infine, l’implementazione di Microsoft Lab Services ha permesso ai docenti di creare l’ambiente di laboratorio al quale gli studenti accedono anche da casa, attraverso una semplice interfaccia e con un monte ore stabilito dagli stessi professori.
La collaborazione si è rivelata particolarmente strategica al momento dello scoppio della pandemia, che ha accelerato ulteriormente la trasformazione già in corso per garantire continuità a studenti, docenti e ricercatori.
“La partnership con il Politecnico di Bari è la prova tangibile dei benefici del digitale in questo momento storico – spiega Elvira Carzaniga, Direttore Divisione Education di Microsoft Italia – Il processo di trasformazione digitale già in corso ha infatti permesso all’ateneo di convertire i propri corsi in modalità virtuale in tempi molto rapidi in piena fase emergenziale. In questa nuova fase, invece, il digitale consentirà l’accesso ai corsi e ai laboratori a un numero sempre maggiore di studenti, e perché no a coloro che temporaneamente non possono recarsi fisicamente in università”.
Grazie ai laboratori e alle aule virtuali, oggi gli studenti, i ricercatori e i docenti possono frequentare gli ambienti digitali a qualsiasi ora del giorno e in qualsiasi giorno della settimana in base alle loro necessità e alle loro preferenze, generando un incremento della produttività.
“I vantaggi ottenuti con la dematerializzazione non si limitano a un mero efficientamento dei costi – sottolinea Michele Ruta, Professore Ordinario di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni e delegato del Rettore per la digitalizzazione del Politecnico di Bari – Superata infatti la fase emergenziale della pandemia, possiamo ora raggiungere anche studenti che hanno difficoltà nel frequentare le aule in presenza, abbiamo ampliato la disponibilità di posti che nelle aule virtuali non hanno ovviamente gli stessi limiti di quelle reali e, ultimo ma non meno importante, abbiamo la possibilità di riorganizzare gli spazi in ateneo per poter creare aree comuni dove gli studenti possono interagire e socializzare – non appena sarà possibile farlo in sicurezza chiaramente – e rispondere così a quella vocazione relazionale che dovrebbe essere centrale in una Università, ma che facevamo fatica ad assicurare a causa della carenza di spazio fisico”.