IL CASO

Corte Ue respinge ricorso Skype: “Marchio somiglia troppo a Sky”

Il Tribunale europeo conferma l’esistenza di un rischio di “confusione” tra i due brand. Skype non può essere dunque registrato come marchio europeo: due mesi di tempo per presentare ulteriore ricorso

Pubblicato il 05 Mag 2015

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Il Tribunale della Corte Ue di Lussemburgo ha respinto oggi i ricorsi presentati dal gruppo di telecomunicazioni via internet, Skype (di proprietà di Microsoft), contro una precedente decisione dell’ufficio europeo per i marchi aziendali (Uami) che aveva stabilito che il marchio di Skype può essere confuso con quello del gruppo televisivo Sky, di proprietà di Rupert Murdoch, e non può dunque essere registrato come marchio comunitario.

Il Tribunale ha confermato “l’esistenza di un rischio di confusione” tra i due marchi, secondo quanto si legge in una nota stampa del Tribunale Ue. Il marchio di Sky è stato registrato prima di quello di Skype. Entro due mesi, Skype può presentare un ulteriore ricorso conto la sentenza del Tribunale su questioni di diritto.

Nel 2004 la società Skype aveva chiesto all’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno di registrare Skype come marchio comunitario per apparecchiature audio e video, prodotti di telefonia e di fotografia nonché per servizi informatici legati a software o alla creazione o all’hosting di siti Internet. Nel 2005 la società Sky Broadcasting Group, divenuta Sky e Sky IP International, ha proposto opposizione lamentando un rischio di confusione con il suo marchio denominativo comunitario Sky, depositato nel 2003 per prodotti e servizi identici.

Nel 2012 l’UAMI ha accolto l’opposizione, ravvisando, in sostanza, l’esistenza di un rischio di confusione tra i segni in conflitto, dovuto in particolare al loro grado medio di somiglianza visiva, fonetica e concettuale, e l’assenza delle condizioni che consentissero di rilevare una riduzione di tale rischio. Skype ha chiesto l’annullamento di tali decisioni dinanzi al Tribunale dell’Unione europea.

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