BANDA ULTRALARGA

Costamagna: “Metroweb a Telecom? Siamo aperti a tutto”

Il presidente di Cassa Depositi e Prestiti: “La compagnia strategica per fare la banda ultralarga. Cdp prontissima a sostenere gli investimenti di chiunque voglia fare le infrastrutture”

Pubblicato il 12 Gen 2016

“Stiamo parlando con tutti, siamo aperti a tutto e esamineremo al momento opportuno la cosa migliore da fare alla luce del programma di Governo – di fare investimenti sulla banda ultralarga – e alla luce della valorizzazione del nostro investimento in Metroweb”. Così il presidente della Cassa Depositi e Prestiti, Claudio Costamagna, ha risposto, nel corso di un’intervista a Radio24, in merito a una possibile cessione di Metroweb a Telecom Italia.

Alla domanda se Metroweb sia strategica per Cdp, Costamagna ha affermato: “No, rimane strategica nel contesto di fare l’investimento perché l’Italia abbia l’infrastruttura di banda ultra larga. Dal nostro punto di vista essendo noi una società che deve avere un business model sostenibile e profittevole dobbiamo anche valorizzare il nostro investimento in Metroweb”.

“La banda larga è qualcosa di essenziale e va fatto – ha proseguito il presidente Cdp – E’ un’infrastruttura, il nostro core business è finanziare le infrastrutture per cui chiunque ci porti un progetto di investimento nella banda larga in Italia noi siamo prontissimi ad aiutare, a finanziare e fare tutto quello che dobbiamo fare. Questo per quanto riguarda diciamo Cassa Depositi e l`infrastruttura a banda larga, poi dentro a Cdp – ha proseguito Costamagna – esiste il fondo strategico, il fondo F2i i quali sono i principali azionisti di una società che si chiama Metroweb che fa della fibra e della banda larga il proprio business per cui noi dobbiamo cercare comunque di valorizzare questo nostro investimento in Metroweb”.

Metroweb, ha concluso, ha “delle competenze che sono abbastanza uniche in Italia perché è l`unica società che ha fatto un network in fibra sulla città di Milano e quindi ha delle competenze che possono essere utilizzate e che devono essere valorizzate”.

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