E’ una crescita decisiva quella fatta registrare nel 2019 in Italia per la fruizione di contenuti digitali: la spesa nazionale è stata complessivamente di 1,785 miliardi di euro, in crescita del +20% rispetto all’anno precedente. Il rapporto con il numero di Internet user in Italia, saliti a quota 39 milioni, evidenzia una spesa media di circa 46€/anno a utente, anch’essa in crescita del 17,5% su base annua. Sono alcuni dei dati rilevati dalla prima edizione dell’Osservatorio Digital Content, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano.
Il mercato dei contenuti digitali in Italia, inteso come i ricavi generati dalle piattaforme di distribuzione, è distinguibile in due componenti: la spesa del consumatore (ossia la somma spesa dagli utenti per fruire dei contenuti, attraverso la sottoscrizione di abbonamenti e l’acquisto di singoli contenuti) e la raccolta advertising (ossia i ricavi ottenuti attraverso la vendita di spazi destinati alla pubblicità di terzi all’interno della piattaforma).
Trend positivo in tutti i mercati
Secondo quanto messo in luce dall’Osservatorio, nel Paese il Gaming è il segmento di spesa più rilevante, con una spesa di circa 1,13 miliardi di euro (pari al 63% dei volumi complessivi) seguono la fruizione digitale di Video, per i quali i consumatori hanno speso quasi 390 milioni di euro, l’Editoria e la Musica (rispettivamente con 141 e a 129 milioni di euro). “Tutti i mercati fanno segnare un trend positivo rispetto al 2018 ma con dinamiche differenti – fa presente Samuele Fraternali, Direttore dell’Osservatorio Digital Content -: il segmento Video Entertainment presenta il più alto tasso di crescita (47%), la Musica cresce del 33%, il Gaming del 13% e l’Editoria del 6%”.
Pubblicità: introiti per 514 milioni di euro dalle vendite di spazi
In termini, invece, di adverstising, i contenuti online attraggono ingenti investimenti pubblicitari. All’interno delle piattaforme di distribuzione di contenuti giornalistici, la raccolta di pubblicità è, e rimarrà anche per i prossimi anni, la componente principale di ricavo. Nel 2019, infatti, la vendita di spazi pubblicitari ha generato introiti per 514 milioni di euro, in crescita del 4% rispetto al 2018. Seguono le piattaforme di Video Entertainment, che hanno raccolto nello stesso anno circa 460 milioni di euro, mentre i ricavi Adv delle piattaforme musicali sono pari a 18 milioni di euro (in crescita del 51% rispetto al 2018).
“Difficile invece fare una previsione sulla chiusura del 2020 – puntualizza Andrea Lamperti, Co-Direttore dell’Osservatorio -. L’advertising digitale in Italia ha subito una forte contrazione, facendo segnare per la prima volta nella sua storia una decrescita a prescindere dalle piattaforme, dai formati e dai contenuti veicolati.”
Nel 2020 aumenta il tempo di fruizione dei contenuti online
Nel corso del 2020 (relativamente ai soli canali digitali) il 40% degli internet users italiani ha intanto aumentato il tempo dedicato ai contenuti di video entertainment, il 20% ai contenuti editoriali, il 14% ai videogames e il 12% alla musica online. Un incremento del tempo osservabile su tutte le generazioni, seppur in maniera più marcata sulle più giovani.
Lo smartphone è diventato il canale prediletto dagli italiani per fruire dei contenuti online in generale, che si tratti di musica, di gaming, di info&news o di video di intrattenimento. Continua inoltre ad aumentare la dotazione di oggetti connessi: cresce la diffusione di Smart TV (il 44% degli internet users ne possiede almeno una, in aumento rispetto al 40% rilevato nel 2019) e di Smart Speaker (19% rispetto all’8% dell’anno precedente).
Durante il lockdown, inoltre, il 73% degli internet user ha fruito digitalmente di contenuti di info&news e di video entertainment, il 68% di contenuti musicali e il 31% ha praticato gaming. Per ogni tipologia di contenuto, i giovani (18-24 anni) risultano essere i maggiori utilizzatori del canale online; solamente per la fruizione delle info&news vi è una distribuzione abbastanza eterogenea tra le fasce generazionali.
Bertelè (Osservatori): “Ai player serviranno nuove strategie”
“Il settore del Digital Content, insieme con l’eCommerce B2c e con il mercato degli strumenti per la produttività a distanza, ha ottenuto un grande impulso dalla pandemia e sta rafforzando il proprio valore – dichiara Umberto Bertelè, Chairman degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano -. Un impulso che ha portato nuove abitudini nei consumatori che si protrarranno nei prossimi mesi e che rimarranno a pandemia terminata, imponendo ai player di rivedere le proprie strategie. Il successo e le potenzialità di sviluppo dei contenuti digitali hanno attirato nuovi player sul mercato, comportato un fervore nello sviluppo di iniziative e un aumento degli investimenti, spinti dalle Big Tech; per il mercato si prospetta un periodo di forte e aspra competizione”.