Cox Communications, il terzo operatore di Tv via cavo e di banda larga degli Usa, ha detto che per il futuro punterà sul “mercato della banda larga e del wi-fi, e in particolare dell’Internet of Things, delle case connesse”. L’affermazione, rilasciata dalla presidente Pat Esser alla Reuters, va contestualizzata in uno scenario in cui il mercato del digitale e del business di Internet ha superato quello della Tv via cavo negli Stati Uniti. Nell’ultimo rapporto di Leichtman Research Group si rileva infatti come – per la prima volta in assoluto – i più grandi fornitori digitali e Tv via cavo negli Usa hanno venduto più abbonamenti alla banda larga che sottoscrizioni video. Non è stato un sorpasso con grande scarto: 49.915 abbonamenti Internet, contro i 49.910 della televisione. È comunque una direzione importante, che fa intravedere il futuro della pay Tv e della smart Tv
Da qui l’annuncio di Esser di voler puntare su banda larga e wi-fi”. Proprio su questo punto Cox, a Washington, ha annunciato la proroga di due anni del Connect2Compete, che offre prezzi scontati di connessioni a Internet veloce a famiglie a basso reddito e con bambini a scuola.
Inoltre la Esser ha dichiarato che Cox non ha intenzione di quotarsi in borsa. E nemmeno di iniziare un giro di acquisizioni e di fusioni, con operatori più piccoli come Charter Com o Cablevision Systems. La Cox, “vuole restare un’azienda a conduzione familiare, non è esclusa un’offerta di pubblico acquisto in futuro, ma per il momento abbiamo un bilancio molto sano e un sacco di capacità” ha spiegato la presidente dopo il vorticoso giro di notizie che riguardavano la possibile fusione tra la Cox e la T-Mobile degli Stati Uniti. Nel corso dell’anno c’erano state delle ipotesi di possibili dealmaking tra alcune aziende di telecomunicazioni, rileva Bloomberg, che ricorda come Esser aveva discusso con la Liberty Media una potenziale fusione con la Charter, di cui detiene il 27%. Un’altra fonte ha rivelato che un operatore francese voleva avviare delle trattative, per una possibile intesa con gli operatori statunitensi Cox, Charter e Dish Network per una potenziale offerta congiunta, che aveva l’intento di acquisire il carrier T-Mobile.