COPYRIGHT

Creative Commons spegne dieci candeline

Eventi in tutto il mondo per celebrare il “compleanno” del modello alternativo al diritto d’autore: fu creato dall’organizzazione no profit fondata da Lawrence Lessig

Pubblicato il 12 Dic 2012

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Le licenze Creative Commons festeggiano il decimo anno di vita con eventi organizzati in tutto il mondo fino al 16 dicembre. La loro esistenza si deve a un ente senza fini di lucro fondato nel 2001 negli Stati Uniti, che produsse e pubblicò a dicembre dell’anno successivo un primo “pacchetto” di licenze basate sulla concessione da parte dell’autore del diritto di riprodurre un’opera, utilizzarla e modificarla liberamente.

L’organizzazione fu creata, tra gli altri, dal docente di giurisprudenza e attivista politico Lawrence Lessig e dal gruppo di lavoro dell’Università di Stanford con lo scopo di dare sia ai creativi sia ai fruitori di contenuti più libertà di quanto fossero abituati avere con le tradizionali licenze sul copyright.

Esistono 6 diverse tipologie di licenze Creative Commons. I criteri sono che l’autore di una qualunque opera dell’ingegno può scegliere quali licenze utilizzare direttamente attraverso il sito Internet dell’ente, esprimendo in modo chiaro quali libertà e permessi intende accordare: libertà di copiare, distribuire o trasmettere l’opera; libertà di riadattarla; permesso di copiare, distribuire, mostrare ed eseguire copie dell’opera a patto che venga citata la fonte, di farne un uso personale e non commerciale, di non creare opere derivate, di condividere l’opera con la stessa licenza.

Le licenze Creative Commons possono essere applicate tanto alle opere diffuse online (come ad esempio i siti, i blog, gli e-book e via dicendo) quanto a quelle che circolano offline, ma qui è consigliabile, per un miglior utilizzo, indicare l’Url della licenza.

Inoltre queste licenze non sono esclusive, nel senso che il titolare dei diritti sull’opera conserva sempre e comunque il potere di stipulare, accanto alle Creative Commons, altre licenze non esclusive. Una volta scelta la licenza, Creative Commons ne fornisce una versione redatta nelle varie lingue del mondo in modo che si adatti al contesto giuridico di ciascuna nazione.

Gli appuntamenti per festeggiare questa comunità hanno già preso il via in varie parti del pianeta. A Londra si sta svolgendo oggi un incontro al quale partecipano, tra gli altri, il responsabile della Proprietà intellettuale della British Library, Benjamin White, e Spencer Hyman, fondatore del mercato d’arte online ArtFinder.

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