L'AVVERTIMENTO

Criptomonete, faro delle Autorità di vigilanza Ue: “Subito le regole”

Consob, Eba, Esma ed Eiopa analizzano lo scenario dei rischi legati all’utilizzo delle monete virtuali: “Investimenti ancora altamente rischiosi. Non sono per tutti”

Pubblicato il 18 Mar 2022

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Le Autorità di vigilanza europee accendono un faro sul mondo delle cripto-attività mettendo in guardia i consumatori sui rischi in cui possono incorrere, a partire da ingenti perdite di denaro e truffe. “Numerose cripto-attività sono altamente rischiose e speculative” e “non sono adatte per la maggior parte dei consumatori al dettaglio come investimento o mezzo di pagamento o scambio”, avvertono all’unisono Eba (Autorità bancaria europea), Esma (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) ed Eiopa (Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali). Un monito condiviso dalla Consob, che però puntualizza: “non è sufficiente lanciare gridi di allarme ma servono regole”.

Il Commissario dell’Authority italiana, Paolo Ciocca, intervenendo all’evento organizzato da Ansa e intitolato “Fintech e risparmio, la nuova frontiera di banche e assicurazioni” ha spiegato che “allo stato attuale queste cripto-attività non sono facilmente leggibili e non sono per tutti: occorre capire dove mettere i soldi”, ha detto Ciocca. “In questa fase questi sono investimenti altamente rischiosi perché si può perdere tutto. E sono altamente fluidi quindi non sono per tutti. Bisogna poi stare attenti poi agli schemi fraudolenti”.

Accanto a lui, anche il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, ha evidenziato la necessità di una regolamentazione “uniforme”, mentre, sul fronte delle assicurazioni, l’Ivass punta ad attuare quanto prima l’attività di ‘mistery shopping’ (acquisti in incognito) per individuare pratiche di vendita non corrette ed eventuali truffe.

Serve una regolamentazione ad hoc

L’esigenza di una regolamentazione e di vigilanza è resa ancora più urgente dalla guerra in Ucraina: “occorre accorciare i tempi dell’entrata in vigore delle regole Ue”, perchè il mondo delle cripto “non può diventare lo strumento per aggirare le sanzioni”, ha avvertito Ciocca, evidenziando poi che senza regole “a pagare lo scotto sarà sempre il risparmiatore finale”.

Ben venga, quindi, il quadro regolamentare sul Fintech in arrivo dalla Commissione europea che segna “un momento di svolta” per la finanza digitale. Lo sforzo di Bruxelles, però, deve essere integrato “quanto prima” con un intervento normativo a livello nazionale, che definisca il cosiddetto ultimo miglio. Ciò significa mettere a punto regole nazionali che non sono toccate dalla legislazione europea.

A evidenziare l’urgenza di una regolamentazione è stato anche il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, spiegando che le banche stanno rispondendo “con grande consapevolezza” ai cambiamenti tecnologici. L’Information technology rappresenta “una componente importante negli investimenti delle banche con oltre 5 miliardi di euro a livello di settore”, e “il 92% degli istituti italiani ipotizza di aumentare gli investimenti in tecnologia”, ha spiegato Sabatini, segnalando inoltre la cooperazione sempre più stretta con le fintech. “Il vero problema sono le big tech, che hanno risorse finanziare e masse di clienti enormi e sfruttano vantaggi di una migliore fiscalità”. Diventa così sempre più evidente la necessità di avere “stesse regole e modalità di vigilanza, per evitare che, a fronte di un settore molto regolamentato, le attività si spostino su un settore più opaco e meno tutelato”.

Sul fronte assicurativo, l’Ivass ha invece pubblicato per la fase di consultazione il regolamento applicativo del ‘mystery shopping’, come annunciato dal segretario generale dell’Istituto di vigilanza, Stefano De Polis.

Durante il dibattito dedicato alla nuova frontiera dei mercati finanziari, la Head of Primary Markets di Borsa Italiana, Barbara Lunghi, ha evidenziato la crescita delle società Fintech in Italia, che a Piazza Affari hanno raggiunto una capitalizzazione aggregata di 27 miliardi di euro. Per il direttore banking as a service di Banca Sella, Andrea Tessera, la sinergia con le Fintech è fondamentale: la banca deve poter disporre di soluzioni innovative, soprattutto ai fini della user experience”. Il consumatore finale, infatti, ha detto, “è abituato a esperienze d’acquisto che evolvono nel tempo, oggi più che mai”. Per cui, “quando si offrono servizi finanziari, non bisogna essere troppo lontani dal tipo di esperienze più innovative a cui gli utenti sono abituati”.

Sulla stessa linea, il ceo del Gruppo Helvetia, Roberto Lecciso, che ha sostenuto che la contaminazione con altri mondi sia determinante per innovare il settore delle assicurazioni: l’ostacolo principale non è la difficoltà di utilizzare la tecnologia ma è quello culturale”, ha affermato. Per superare questi ostacoli “la contaminazione” con altri settori diventa fondamentale. Per cui, è necessario che il settore assicurativo, ma non solo, “si apra a nuovi mondi, inserendo competenze al di fuori del classico perimetro assicurativo”

I rischi legati alle criptovalute

“I consumatori dovrebbero prestare attenzione ai rischi di pubblicità ingannevole, anche attraverso i social media e gli influencer, ed essere particolarmente cauti nei confronti dei rendimenti rapidi o elevati promessi, specialmente quelli che sembrano troppo allettanti per essere veri”, si legge ancora nel documento diffuso da Eba, Esma ed Eiopa. “Inoltre i consumatori dovrebbero essere consapevoli della mancanza di ricorso o protezione a loro disposizione, in quanto le cripto-attività, e i prodotti e servizi correlati, in genere non rientrano nella protezione esistente ai sensi delle attuali norme Ue sui servizi finanziari”. Tra i principali rischi le authority segnalano: la perdita di tutto il capitale investito; i movimenti estremi dei prezzi, che possono diminuire e aumentare rapidamente in un breve lasso di tempo; la pubblicità ingannevole; frodi e truffe, in quanto esistono numerose cripto-attività false; assenza di protezione e risarcimento qualora l’investimento andasse male. Vengono inoltre segnalati casi di manipolazione del mercato, carenza di trasparenza dei prezzi e scarsa liquidità, accanto alla complessità dei prodotti, talvolta con caratteristiche che possono aumentare l’entità delle perdite in caso di andamenti sfavorevoli dei prezzi.

Ci sono inoltre anche rischi legati alla tecnologia, in quanto, “diversi emittenti e prestatori di servizi, incluse le borse valori di cripto-attività, hanno subito attacchi informatici e gravi problemi operativi”. Di conseguenza, “molti consumatori hanno perso le loro cripto-attività o subito perdite”. Ad oggi le cripto-attività più importanti includono bitcoin ed ether, che insieme rappresentano circa il 60% della capitalizzazione di mercato totale di queste attività. C’è infine un tema di sostenibilità, che i consumatori dovrebbero tener presente in quanto il consumo di energia di alcune cripto-attività è elevato, ad esempio è legato ai processi di mining e convalida.

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