Affondo dell’Esma contro le offerte iniziali di valuta o Ico (Initial coin offerings): l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati ha messo in guardia gli investitori sui rischi connessi con l’acquisto di criptovalute nelle Ico, un sistema di crowdfunding online sperimentale e non regolato particolarmente utilizzato dalle start-up ma che, secondo l’Esma, è volatile, non trasparente e basato su tecnologie non testate.
“Le Ico sono estremamente rischiose, investimenti completamente basati su speculazione, col rischio di perdere l’intero investimento”, ha indicato l’agenzia. “Molte delle monete sono token….non hanno alcun valore intrinseco se non quello di usarle per accedere a un servizio o un prodotto”.
L’Esma, che nell’Ue è stata costituita con l’obiettivo di migliorare la tutela degli investitori e promuovere mercati finanziari stabili e ordinati, ha anche lanciato un monito a chi emette criptovalute all’interno delle Ico: potrebbero presto andare soggetti alla regolamentazione vigente sulle operazioni finanziarie.
Una Ico è una forma di investimento che fornisce delle criptomonete agli investitori nella forma di token, un po’ come nelle Ipo vengono fornite azioni. Il processo di Ico viene avviato stabilendo la sottostante tecnologia blockchain e definendone protocolli e tempi; di solito le Ico restano aperte per un periodo di tempo limitato (spesso solo per qualche giorno) e sono molto utilizzate come raccolta del capitale di avvio per le start-up o come base di vendita per un servizio da lanciare sul mercato. Non c’è però alcun controllo e nessuna garanzia che dietro l‘Ico non si nasconda una truffa né dal lato di chi emette i token né dal lato di chi li acquista. Inoltre, le Ico permettono a imprenditori e start-up di raccogliere somme di denaro anche ingenti (a volte decine di milioni di dollari) in poche ore, senza alcuna vigilanza regolatoria o fiscale. Le Ico hanno anche alimentato l’eccezionale crescita del valore di tutte le criptovalute, da circa 17 miliardi di dollari a inizio 2017 a 180 miliardi a inizio settembre, riporta l’agenzia di stampa Reuters.
Non a caso l’autorità che regola i mercati finanziari in Svizzera, la Finma (Financial market supervisory authority), ha annunciato a fine settembre l’avvio di un’indagine sulle Ico per capire se violino le regole sulle operazioni finanziarie o se possano andare soggette alle normative vigenti, mentre negli Stati Uniti alcuni analisti di Wall Street hanno definito le Ico una potenziale “frode”. La Cina le ha per ora vietate – il bando è secondo gli osservatori di mercato temporaneo ma riflette la diffidenza degli operatori tradizionali verso sistemi basati sulla tecnologia del blockchain che sfuggono alle definizioni e alle regole tradizionali.