Il regolatore americano dei mercati finanziari Sec prepara la stretta sulle criptovalute come il Bitcoin: il presidente della Securities and exchange commission, Gary Gensler, ha affermato che la sua agenzia intende esercitare maggiore controllo e supervisione sul mercato delle monete digitali, ormai valutato 2 trilioni di dollari, per proteggere gli investitori da frodi e perdite ingenti.
Il piano della Sec è di creare un registro delle piattaforme di trading delle criptovalute e assoggettarle a una regolamentazione. Tra le regole allo studio c’è la separazione della custodia degli asset dalle altre attività al fine di ridurre al minimo i rischi.
L’intervento di Gensler fa seguito all’ordine esecutivo firmato neanche un mese fa dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. L’ordine ha chiesto alle agenzie governative di valutare le problematiche legate alle criptovalute e di preparare dei report sul “futuro del denaro” e il ruolo che svolgeranno le monete virtuali. Biden ha anche incaricato il governo di esaminare i rischi e i benefici della creazione di un dollaro digitale gestito dalla Federal reserve.
Regolare le piattaforme per proteggere gli investitori
“Le piattaforme per il trading delle criptovalute svolgono un ruolo simile a quello dei tradizionali mercati di scambio regolati”, ha affermato Gensler a una conferenza della Penn law capital markets association. “Gli investitori andrebbero protetti in un modo simile”. Gensler, le cui dichiarazioni sono state riportate dai media Usa, ha ricordato che l’anno scorso sono stati rubati crypto-asset del valore di oltre 14 miliardi di dollari tramite frode o cyber-attacco.
Il problema delle crypto-piattaforme, ha detto Gensler, è che hanno “milioni e talora decine di milioni di clienti retail che comprano e vendono direttamente sulla piattaforma senza passare per un broker”. Per questo la Sec valuterà se regolarle come mercati di scambio retail piuttosto che per investitori istituzionali.
La Sec collaborerà inoltre con la Commodity futures trading commission per regolare le piattaforme che scambiano sia token di sicurezza che token sulle commodity basati sulle criptovalute.
Rischio illeciti con le stablecoin
La Sec intende affrontare anche la regolazione delle stablecoin (il cui valore è legato a quello di valute reali) e dei crypto-token (spesso usati negli investimenti in startup). Per Gensler il mercato delle stablecoin, valutato 183 miliardi di dollari, presenta dei motivi di preoccupazione per il potenziale utilizzo in attività illecite. Le transazioni crypto-to-crypto, ha affermato il presidente della Sec, permettono agli utenti di evitare il passaggio tramite il sistema bancario e ciò rende più difficile rilevare operazioni di riciclaggio di denaro di evasione fiscale.
Inoltre, le stablecoin spesso sono di proprietà di piattaforme per le criptovalute, dando vita a un potenziale “conflitto di interessi e problemi di integrità del mercato che avrebbero bisogno di maggiore vigilanza”.
Finanziamenti in token, troppa opacità
Riguardo ai crypto-token, Gensler ha detto che il principale utilizzo è da parte di imprenditori che raccolgono finanziamenti da investitori esterni. Si tratta di una procedura che salta diversi passaggi rispetto a quella tradizionale che richiede di inviare alla Sec informative dettagliate.
I regolatori hanno sempre usato efficaci strumenti per regolare i mercati finanziari e il fatto che oggi esistano le tecnologie non vuol dire che nn possano fare altrettanto, ha concluso il numero uno della Sec: “Dobbiamo applicare le stesse protezioni ai cripto-mercati. Evitiamo di mettere a repentaglio 90 anni di leggi sul mercato azionario creando falle e arbitrarietà nelle leggi”.