LA VISION

Criptovalute, Savona “Servono norme internazionali per guidare la crescita”

Il presidente della Consob accende i riflettori sulle sfide regolatorie: “Troppa frammentazione frena l’innovazione e mette a rischio i consumatori. Sperimentazione, trasversalità e coordinamento i pilastri di un nuovo paradigma. Basilea3 sia l’esempio da seguire”

Pubblicato il 25 Ott 2021

paolo savona

“L’utilizzo di un quadro normativo  internazionale per affrontare il problema legato alla crescita e allo  sviluppo delle criptovalute sui mercati è un tema da affrontare”. Lo  ha detto Paolo Savona, presidente della Consob, aprendo i lavori della conferenza “Regulating innovation in the financial system to power  resilient recovery”, organizzata dall’autorità di vigilanza  nell’ambito del G20.

Più in generale – ha spiegato- per “ispirare più fiducia” da parte delle  autorità di regolamentazione è necessario “stabilire a livello  nazionale e internazionale conoscenze e capacità” al fine di  “affrontare i problemi più spinosi”, tra cui appunto il crescente  mercato delle criptovalute.

L’asimmetria informativa

Secondo Savona il tema del fintech determina un “dilemma sociale libertà economica e tutela dei risparmiatori meno informati”.

“È noto che l’asimmetria informativa mina una concorrenza efficiente – ha puntualizzato Savona –  L’innovazione tecnologica nella finanza può esacerbare questa asimmetria e, in linea di principio, può influenzare la performance allocativa dei mercati finanziari per produrre reddito e occupazione, ed è ora allargata alle questioni di Environmental Social Governance (Esg)”.

“La Consob – ha ricordato Savona – come molte autorità di regolamentazione nel mondo, deve definire regole di dettaglio e norme per identificare il quadro normativo, tenendo pienamente conto di queste esplosive ondate di innovazione”.

Tendenze che, ha sottolineato Savona, “hanno prodotto non solo una frammentazione nelle azioni da parte di più agenzie di regolamentazione, ma anche un’asimmetria nella definizione delle regole, poiché le agenzie di regolamentazione nazionali e internazionali spesso rispondono in modo diverso a priorità e mandati diversi”.

In questo senso il vero rischio ” è la proliferazione di un miscuglio di diversi quadri normativi tra diverse agenzie di regolamentazione, che possono essere molto frammentati e forse avere molti aspetti sovrapposti e incoerenti”.

“La causa di tale rischio – ha proseguito il presidente della Consob – è da ricercare nell’attuale sistema di silos di agenzie di regolazione di settore, ciascuna operante nel proprio settore. Questo sistema è mal equipaggiato per far fronte alle pressanti interruzioni tecnologiche che stiamo vivendo. Ad esempio, i rischi operativi
e di stabilità, come quelli posti dalla diffusione delle criptovalute, si stanno spesso spostando al di fuori degli attuali perimetri regolamentari e di vigilanza, dimostrando così che i confini di questi perimetri stanno diventando sempre più labili”.

Cambiare il paradigma

Per il presidente della Consob, quindi, occorre un cambiamento di paradigma normativo basato su tre elementi sperimentazione, trasversalità e coordinamento internazionale. “Credo che la regolamentazione debba essere considerata come una fonte complementare di innovazione e fa l’esempio dell’accordo di Basilea3 che ha favorito la fioritura di un decennio di innovazioni finanziarie mai viste in precedenza. In questo contesto – ha puntualizzato Savona – è di fondamentale importanza per i regolatori sviluppare e testare nuovi approcci”.

La sperimentazione e i test dal vivo consentono ai regolatori di capire e ridurre i rischi emergenti dalle nuove tecnologie, garantire la conformità, e infine stimolare miglioramenti nella regolamentazione”.

Riguardo alla trasversalità Savona propone di “riorganizzare le autorità di regolamentazione affinché lavorino all’interno, ad esempio, di un sistema hub-and-spoke che si concentri sulla regolamentazione basata sulle attività e sostituisca le competenze basate sull’entità. L’approccio trasversale, credo sia al centro di una vera collaborazione e quindi di un approccio innovativo alla regolamentazione”.

A giudizio del presidente della Consob il nuovo ruolo del quadro normativo può diventare “la pietra angolare nello sviluppo dell’innovazione. Così facendo, la regolamentazione può quindi trascendere i  confini tradizionali ed espandere il mandato per incorporare inclusione finanziaria e sostenibilità”.

La crisi scatenata dalla pandemia, ha ricordato ancora Savona, “ha anche accelerato la tendenza verso un’economia con un approccio più sostenibile per gli investimenti e ha rafforzato la necessità di collegare sostenibilità e inclusione digitale e finanziaria”.

La conferenza organizzata dalla Consob ha quindi lo scopo, ha aggiunto, di avviare il dialogo attraverso  i confini, tra le agenzie e tra gli attori del mercato al  fine di affrontare i più significativi problemi attraverso un approccio collaborativo alla regolamentazione. E questo perché crediamo fortemente in un approccio più intersettoriale alla regolamentazione dei mercati finanziari.

Savona ha concluso proponendo “una nuova Conferenza Internazionale su questioni finanziarie e monetarie, e prendere in carico e regolamentare in modo proattivo le innovazioni tecnologiche sotto l’egida di una finanza sostenibile e inclusiva per tutti”.

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