Sharp si avvia a chiudere l’anno fiscale 2011 al 31 marzo prossimo con la perdita di 290 miliardi di yen (quasi 3 miliardi di euro), la peggiore della sua storia, a causa del tracollo del settore degli schermi a cristalli liquidi con il tonfo della domanda di televisori Lcd.
"C’è stato un deterioramento sul mercato domestico delle tv più veloce del previsto", ha detto in conferenza stampa a Tokyo il numero uno del gruppo dell’elettronica, Mikio Katayama, menzionando l’effetto negativo segnato da ottobre a dicembre con il completamento della transizione al digitale terrestre.
Le profittevoli attività nei pannelli solari (-21,7% le vendite nei primi 9 mesi) hanno pagato, soprattutto all’estero, il crollo dei prezzi e il fattore super yen. L’Europa, dove Sharp ha investito e puntato tra l’altro sull’alleanza con Enel, ha visto una debole domanda con le turbolenze legate al debito sovrano. "Siamo preoccupati sia del rallentamento dell’economia mondiale, innescata dalla crisi europea, sia dell’apprezzamento prolungato dello yen", ha aggiunto Katayama.
I primi 9 mesi (aprile-dicembre 2011) si sono chiusi con una perdita di gruppo di 213,5 miliardi di yen, comprensiva di poste straordinarie come oneri di ristrutturazione del comparto Lcd e svalutazioni. Le vendite sono calate del 18%, a 1.900 miliardi di yen, con profitti operativi di 9,1 miliardi di yen (-86%).
In un anno già nefasto per il sisma/tsunami dell’11 marzo, le inondazioni in Thailandia, lo yen forte e l’indebolimento dei mercati, Sharp aveva previsto un utile netto simbolico di soli 6 miliardi di yen. Ora, con un mercato altamente concorrenziale e saturo, il colosso dell’elettronica ha dovuto avviare misure drastiche come parte degli sforzi di ristrutturazione, quale il dimezzamento della capacità produttiva di Lcd per tv presso lo stabilimento di Sakai (prefettura di Osaka), da gennaio a marzo.
Mentre c’è un ridimensionamento del business degli schermi per i televisori come categoria ad ampio raggio, Sharp ha deciso di concentrare le proprie risorse sui pannelli di piccole e medie dimensioni (smartphone e tablet) e grandi tv con schermi di dimensioni pari o superiori a 60 pollici.