IL REPORT

Cryptovaluta questa sconosciuta, solo l’8% degli italiani sa come funziona

Secondo un report Kaspersky l’ignoranza frena l’adozione: nel nostro Paese l’84% delle persone non ha mai acquistato moneta digitale. Timori anche per la sicurezza

Pubblicato il 18 Giu 2019

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L’adozione della criptovaluta non decolla? Colpa della mancanza di conoscenza su come funzioni effettivamente la moneta digitale: secondo un report Kaspersky, nonostante il 29% delle persone (il 36% in Italia) possieda una conoscenza base della cryptovaluta e ci sia una forte richiesta di questa tecnologia, solamente uno su dieci capisce perfettamente come funzioni. Se guardiamo all’Italia, la percentuale degli intervistati che ha dichiarato di sapere come funziona la moneta virtuale è di circa l’8%.

Ad oggi, a livello globale, quattro persone su cinque (81%) non hanno mai acquistato cryptovalute e ciò evidenzia quanto sia ancora lontano il momento in cui verrà accettata come forma comune di pagamento o di investimento. In Italia questo dato si attesta all’84%, non molto distante da quello globale.

Dalla ricerca di Kaspersky è emerso che il gap conoscitivo relativo a questa tecnologia sta ostacolando il desiderio di molti consumatori di utilizzare la cryptovaluta. Inoltre, molte persone che in un primo momento erano convinte di conoscere il funzionamento della cryptovaluta hanno deciso poi di non utilizzarla. Quasi un quinto, infatti, riteneva fosse troppo difficile tecnicamente (il 13% guardando all’Italia).

Questa mancanza di comprensione potrebbe portare gli utenti a ritenere che la cryptovaluta non sia in grado di tenere al sicuro il loro denaro. Ad esempio, il 49% degli italiani intervistati (contro il 31% degli utenti a livello globale) ha dichiarato di ritenere che questo tipo di moneta sia piuttosto instabile e che, con molta probabilità, comincerà ad utilizzarla solo nel momento in cui verrà resa più stabile. A questo si aggiunge la convinzione abbastanza comune che questo tipo di moneta non sarà in circolazione per sempre. Il 29% degli utenti italiani ritiene che si tratti di una moda passeggera di cui non vale la pena tenere conto. Anche i dati globali confermano questa tesi con il 35% degli intervistati che la pensa allo stesso modo.

Anche se l’interesse diffuso per le cryptovalute sembra già aver raggiunto il suo apice, c’è ancora una percentuale di utenti che desidera utilizzare questa tecnologia. Un quinto degli intervistati a livello globale ha affermato che, anche se al momento non la sta utilizzando, vorrebbe farlo in futuro. In Italia, in particolare, gli utenti che si dichiarano interessati ad utilizzare la moneta virtuale in futuro si attesta al 18%. Eppure, ci sono ancora delle perplessità tra gli utenti – spesso dovute al fatto che ci sia un rischio tangibile per le loro finanze. I criminali possono usare le cryptovalute per i propri scopi, e quasi un intervistato su cinque a livello globale ha detto di aver subito un attacco hacker durante le transazioni. I criminali creano falsi portafogli elettronici per attirare le persone a investire il loro denaro e il 15% degli intervistati ha dichiarato di essere stato vittima di frodi legate a questo tipo di valute (il 7% se guardiamo all’Italia).

“È chiaro che l’adozione mainstream e la crescita della moneta virtuale venga frenata dalla natura vulnerabile della tecnologia. Se da un alto gli utenti dimostrano un forte desiderio di utilizzarla, investire il denaro guadagnato duramente in qualcosa che non si comprende o di cui non ci si fida rappresenta un ostacolo – spiega Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky –  Poiché la sicurezza degli investimenti è di fondamentale importanza per gli utenti è necessario che prendano le giuste misure per salvaguardarla. Come con qualsiasi minaccia informatica, non c’è alternativa all’essere vigili – se qualcosa sembra troppo bello per essere vero, probabilmente lo è”.

“Nel caso si vogliano scambiare cripto-assets in qualsiasi altro tipo di mercato è importante prestare attenzione alla sicurezza delle credenziali del proprio conto – conclude Lehn – Se il vostro obiettivo è un investimento a lungo termine o quello di utilizzare le cryptovalute per i pagamenti, fatelo in ambienti sicuri e utilizzate più portafogli o distribuiteli tra software e hardware. Incoraggiamo inoltre le aziende di crypto a organizzarsi in modo efficace per dimostrare di essere in grado di proteggere gli investimenti dei propri clienti”.

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