L’amministrazione Obama ha segretamente finanziato per anni una sorta di Twitter clandestino a Cuba. A rivelarlo è l’agenzia giornalistica Associated Press, venuta in possesso di un migliaio di pagine di documenti segreti.
È emerso che l’Agenzia statunitense per l’aiuto allo sviluppo (Usaid) ha lanciato, nel 2010, una sorta di social network sulla falsariga di Twitter via sms, aggirando le restrizioni su Internet imposte dal governo cubano. L’obiettivo, secondo quanto scrive l’Ap, sarebbe stato quello di creare una massa critica pronta ad essere mobilitata nel caso di una primavera cubana.
Washington ha di fatto confermato di aver lanciato un ‘social network’ a Cuba nel 2010, denominato Zunzuneo, come viene chiamato nello slang cubano il cinguettio del colibrì, sostenendo tuttavia di averlo fatto per aumentare l’accesso degli abitanti all’informazione agendo in maniera “discreta”, dato “l’ambiente ostile”.
A scatenare la polemica è soprattutto il fatto che a gestire il piano non sono la Cia o la Nsa, ma i vertici dell’agenzia federale per lo sviluppo internazionale e il controllo sull’utilizzo degli aiuti umanitari erogati dagli Usa. E i programmi dell’Usaid per essere legali devono ricevere l’autorizzazione dal presidente americano in persona. “Si tratta solo di un programma di sviluppo come tanti altri” si è difeso il portavoce della Casa Bianca, escludendo qualunque tipo di “copertura” da parte dell’amministrazione di iniziative segrete. Tuttavia è chiaro che la rivelazione imbarazza non poco la Casa Bianca, proprio nel momento in cui si parla di prove di disgelo tra Washington e L’Avana.
Il piano sarebbe stato ideato nel 2009, partito nel 2010 dopo un incontro segreto a Barcellona e concluso nel 2012, per un costo di circa 1,6 milioni di dollari. Per non insospettire le autorità de L’Avana, all’inizio il social è stato alimentato con contenuti di carattere non politico, ma raggiunti 40mila account ha cominciato ad essere luogo di scambio di opinioni sul fronte della politica e del sociale.
Secca la replica del governo dell’Avana: “Si dimostra ancora una volta che il governo degli Stati Uniti non ha rinunciato ai suoi piani sovversivi contro Cuba…dedicandoci finanziamenti milionari ogni anno”.