IPO A NEW YORK

Cue Health debutta come unicorn al Nasdaq, per l’italiana Alchimia exit da record

La società di venture capital aveva investito nella startup specializzata nella digital trasformation dell’assistenza sanitaria quando la valutazione pre-money era di 50 milioni di dollari: in tre anni è schizzata a 2,8 miliardi

Pubblicato il 27 Set 2021

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Cue Health, la startup di San Diego che in pochi anni è diventata leader nella trasformazione digitale dell’assistenza sanitaria, debutta ufficialmente al Nasdaq di New York con le aspettative di diventare una “unicorn”. Con un prezzo di collocamento di 16 dollari per azione, il titolo ha chiuso la prima giornata di contrattazioni con un incremento del 25%, al valore di 20 dollari. Tra i fautori di questa storia di crescita c’è anche Alchimia spa, società italiana attiva nel settore del venture capital fondata e amministrata da Paolo Barletta, entrata nella startup americana nell’aprile del 2018 con una valutazione pre-money di 50 milioni di dollari.

Cue Health nasce nel 2010 per mano di Ayub Khattak e Clint Sever, con l’obiettivo di aprire la strada alla trasformazione digitale dell’assistenza sanitaria, a partire dalla diagnostica. Dal 2010 lavora per reinventare il modo in cui viene gestita la salute personale, rendendo i test diagnostici disponibili a chiunque, ovunque e in qualsiasi momento. La piattaforma Cue ‘Integrated Care’ è stata progettata per rivoluzionare il modo in cui si accede all’assistenza sanitaria a casa e al lavoro, ed il sistema diagnostico connesso, portatile e accurato fornisce dati sanitari fruibili in tempo reale.

Una crescita che ha rivoluzionato il mercato

Alchimia ha assistito alla crescita di valore della società che è stata in grado di sviluppare una tecnologia innovativa, portando un cambiamento radicale nel proprio mercato. Grazie al vantaggio competitivo del suo prodotto, Cue Health ha visto in pochissimi anni incrementare costantemente il suo valore, fino alla quotazione alla Borsa americana. Nel marzo di quest’anno, dopo aver raccolto oltre 100 milioni di dollari in capitale di rischio e altri 481 milioni in finanziamenti del Governo degli Stati Uniti per sostenere la produzione dei suoi test-kit, Cue Health è diventato il primo produttore di diagnostica a ricevere l’autorizzazione della Fda (U.S. food and drug administration) all’uso emergenziale di test molecolari Covid-19 progettati per uso domiciliare.

In un mercato della diagnostica che sempre più si sta digitalizzando, una delle chiavi del successo per le startup attive in questo ambito è la capacità di semplificare l’accesso al cittadino ad analisi ed autoanalisi. “La Ipo di Cue è tra le prime exit di Alchimia – afferma Lorenzo Castelli, co-founder e portfolio manager di Alchimia -. Se è raro poter avere la fortuna di annoverare tra i propri investimenti una unicorn, è ancora più raro poter investire in questi pochi casi di successo nei primissimi round di investimento. Continueremo a scommettere su società internazionali gestite da team di comprovata professionalità e che siano in grado di sviluppare tecnologie, prodotti o servizi che possano rivoluzionare il proprio mercato”.

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