Via alla piattaforma multimediale per i siti archeologici. Avviato su otto parchi pilota, e-Archeo è commissionato ad Ales spa dal ministero della Cultura e realizzato in collaborazione con diverse università italiane e il Cnr con l’intento di offrire una modalità di lettura e fruizione di alcuni siti archeologici con un notevole potenziale narrativo ancora non pienamente espresso. Il fil rouge che ha guidato le scelte narrative del progetto è stato quello di illustrare le varie tipologie di insediamento che si sono sviluppate sul territorio italico quale frutto della presenza, sulla penisola e nelle isole, di popolazioni e culture diverse.
Sono stati dunque scelti otto siti del Patrimonio Culturale, dislocati sul territorio nazionale da Sud a Nord di fondazione etrusca, greca, fenicio-punica, indigena e romana: Egnazia (Puglia), Sibari (Calabria), Velia (Campania), Nora (Sardegna), Alba Fucens (Abruzzo), Cerveteri (Lazio), Marzabotto (Emilia Romagna) e le Ville di Sirmione e Desenzano (Lombardia). Di ciascun sito è raccontata la storia e il suo divenire, illustrandone i monumenti meglio conservati (i luoghi della vita pubblica e privata, le necropoli), rappresentati nella loro realtà attuale di paesaggio archeologico e nella dimensione ricostruita, al fine di restituire quella loro terza dimensione ormai perduta, rappresentando così un arco cronologico di più di dieci secoli.
Per questi otto siti e-Archeo costituisce un progetto di valorizzazione multimediale integrato e multicanale con soluzioni trasversali, da cui si attivano singole applicazioni per vari usi e tipologie di pubblico, promuovendo questo patrimonio in modalità sia scientifica, che narrativa ed emozionale.
“Il particolare valore di questo progetto – ha sottolineato il sottosegretario di Stato per la Cultura Lucia Borgonzoni – è nella integrazione sinergica tra approccio scientifico, dimensione emozionale e innovazione tecnologica, che consentirà una migliore fruizione del patrimonio storico-artistico italiano e contribuirà anche alla salvaguardia del patrimonio culturale nell’ambito dei progetti multisistemici che stiamo sviluppando. Queste esperienze possono essere, e lo saranno sicuramente, dei modelli replicabili in tutto il mondo. Progetti realizzabili anche grazie al prezioso contributo delle imprese culturali e creative del nostro Paese, a cui saranno dedicati alcuni bandi del Ministero della Cultura di prossima pubblicazione”.
e-Archeo vede infatti la partecipazione del Cnr Ispc, per la progettazione e il coordinamento di un team scientifico che ha coinvolto 10 università italiane e la Scuola Archeologica Italiana di Atene. I dati scientifici sono poi serviti quale base di partenza per lo studio di alcuni ambienti o aree degli otto siti, la cui ricostruzione virtuale (a scala architettonica, paesaggistica, e talvolta urbana, oltre che di oggetti) è stata affidata a cinque aziende specializzate del settore 3D. Al fine di favorire la condivisione e conservazione a lungo termine dei dataset prodotti tutto il materiale scientifico e ricostruttivo è stato reso disponibile sulla piattaforma Zenodo, a disposizione dunque della comunità internazionale secondo licenze @CreativeCommons.
Le ricostruzioni virtuali sono andate poi a popolare diversi applicativi (output), sviluppati da sette industrie creative italiane: e-Archeo 3D, piattaforma web interattiva per l’esplorazione dei siti e la lettura diacronica dei loro ambienti; e-Archeo Voci, podcast che racconta eventi, personaggi e unicità dei siti; e-Archeo Tattile, installazione tattile multimediale per rendere accessibile a tutti la lettura degli spazi archeologici e i suoi significati; e-Archeo Hi, installazione multimediale narrativa con personaggi olografici; e-Archeo Video, filmati introduttivi ai siti archeologici e video backstage di narrazione del progetto. In particolare, costituiranno un prezioso strumento di promozione dei siti archeologici, gli otto brevi docu-film realizzati dalla Rai, che l’emittente nazionale renderà presto disponibili anche in programmazione sui propri canali.
“e-Archeo rappresenta dunque un valido esempio di cooperazione tra Istituzioni, enti di ricerca pubblici e imprese creative nel settore dell’innovazione digitale – ha precisato Mario De Simoni, presidente e amministratore delegato Ales spa – Il progetto ha costituito una opportunità per sperimentare, oltre a forme di divulgazione e approfondimento culturale scientifico, anche nuove modalità di progettazione e cooperazione integrata tra pubblico e privato”. L’obiettivo principale del partenariato e-Archeo è infatti il rafforzamento della capacità delle istituzioni governative, degli enti di ricerca e delle industrie creative di operare congiuntamente nella valorizzazione del patrimonio culturale italiano, condividendo idee e sviluppando metodi di lavoro innovativi ed efficienti.