Nasce a Milano un fondo economico del Comune creato con le somme risarcitorie che gli autori di reati informatici dovranno versare qualora le vittime non siano presenti al processo penale: lo ha annunciato oggi alla tavola rotonda “Crimine informatico vittime processo penale” il sindaco Giuliano Pisapia, insieme all’assessore alle Politiche per il Lavoro Cristina Tajani e al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, Edmondo Bruti Liberati. Il fondo sarà destinato alla realizzazione di campagne informative e attività di prevenzione rivolte ai cittadini e alle imprese sul tema del cybercrime.
L’istituzione del fondo fa seguito a un percorso di collaborazione tra il Comune e la Procura che ha formato 400 persone (tra agenti di polizia giudiziaria e polizia locale e personale della Procura) proprio sul tema dei reati informatici.
Accanto alla definizione del fondo e del suo utilizzo, l’accordo prevede anche la realizzazione di materiale informativo da pubblicare sul sito internet di Palazzo Marino sui reati informatici in cui più di frequente incappano i cittadini, come il furto d’identità, le truffe online, la diffamazione, lo stalking, il cyberbullismo e la pedopornografia.
Secondo i dati resi noti dalla Procura di Milano, tra gennaio e luglio 2012 i procedimenti iscritti sono stati 501 verso soggetti noti e 2.414 verso ignoti. Il numero dei reati informatici inoltre risulta in costante aumento.
“Grazie all’attuazione dell’iniziativa pilota realizzata con la Procura, l’amministrazione vuole essere vicina alle vittime di questi particolari reati – ha spiegato il sindaco – per tutelare soprattutto coloro che per vari motivi rinunciano a costituirsi parte civile nel processo. Frodi che colpiscono in particolar modo i più giovani e i soggetti più inesperti del web e del mondo della rete”.
Per Bruti Liberati, infine, “la collaborazione con il Comune, sia sui temi della formazione della polizia giudiziaria, sia su quelli della tutela della vittima, costituisce per il nostro pool reati informatici un tassello imprescindibile, anche nell’ottica di sperimentazione di modalità di giustizia riparativa con ricadute su tutta la collettività”.