Arriva la piattaforma che controlla il traffico dei droni. La svilupperà Leonardo, che insieme a Telespazio e Ids Ingegneria Dei Sistemi, avrà il 40% della nuova società Enav incaricata di apprestare la nuova soluzione per il controllo del traffico aereo e la cyber security.
La piattaforma si chiamerà Unmanned Aerial Vehicles Traffic Management (Utm). Consentirà di integrare una molteplicità di tecnologie per la movimentazione sicura nello spazio aereo civile dei velivoli a pilotaggio remoto cooperanti. Si tratta dei droni registrati, autenticati e identificati. La piattaforma gestirà anche la loro sorveglianza in fase di pre-volo e durante il volo, registrandone tutti i dati. Offrirà supporto alla pianificazione della missione e permetterà di gestire eventuali emergenze.
“La capacità di fornire il servizio Utm è il presupposto per garantire la sicurezza del volo dei droni fuori dalla linea di vista e rappresenta un punto di svolta per l’apertura di nuovi mercati basati sul loro utilizzo”, spiega Leonardo. Il colosso italiano dell’aerospazio ha acquisito un ruolo centrale nel settore dell’Air traffic management, con sistemi radar e centri di controllo installati in tutto il mondo, e nell’ambito dei sistemi a pilotaggio remoto. Ha sviluppato capacità, tecnologie proprietarie e servizi basati su droni, con collaborazioni nei principali programmi nazionali ed europei. Nel progetto con Enav avrà il compito di coordinare il team industriale e sarà responsabile della progettazione del sistema e dello sviluppo di servizi software con alti livelli di cyber protection.
Telespazio si occuperà di integrare la piattaforma con soluzioni basate sui sistemi europei di navigazione satellitare Egnos e Galileo, nonché su sistemi di georeferenziazione e di telecomunicazione satellitare. Coordinerà anche la manutenzione della piattaforma. A Ids il compito di progettare e realizzare la componente Utm-Box e di contribuire allo sviluppo di servizi software della componente ground. Secondo le previsioni di Leonardo, il settore dei droni è destinato a crescere di molto nei prossimi anni. Le stime parlano di sette milioni di droni a uso ricreativo e altri 400 mila utilizzati a fini commerciali da qui al 2035 solo in Europa.