L'INIZIATIVA

Cybersecurity, nelle scuole italiane arriva il videogioco del Dis

Realizzata dal Dis, in collaborazione con il Miur, la prima applicazione istituzionale di “edutainment” che mira a sensibilizzare i giovani sui rischi connessi al web. Il progetto nell’ambito della campagna Be Aware Digital

Pubblicato il 15 Apr 2019

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Sensibilizzare le giovani generazioni – in particolar modo gli studenti delle scuole secondarie di primo grado – all’utilizzo consapevole del web. E’ questo l’obiettivo di CybercityChronicles,la prima applicazione istituzionale italiana di “edutainment” ambientata nel cyber spazio.

Il videogioco è realizzato dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) della Presidenza del Consiglio, in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur), è verrà presentato domani 16 aprile.

Nell’ultima Relazione presentata al Parlamento, gli 007 avevano dedicato ampio spazio al mondo cyber e ai rischi correlati. 

“Gli sforzi per potenziare l’ecosistema cyber nazionale – si legge nella documento presentato a febbraio – avranno più concrete possibilità di successo solo se associati ad una parallela crescita della cultura della sicurezza cyber che interessi ogni singolo cittadino. É per questo motivo che il Dis, a sviluppo della prima campagna di formazione digitale nazionale “Be Aware Be Digital”, ha realizzato strumenti interattivi, anche per gli studenti, allo scopo di elevarne conoscenze e capacità in materia di utilizzo consapevole del web e delle nuove tecnologie: si segnala, in particolare, il prossimo rilascio di Cybercity Chronicles, la prima applicazione di “edutainment” ambientata nel cyberspazio”.

La campagna “Be Aware Digital”

Scopo della campagna è quello di far acquisire consapevolezza che la propria libertà digitale non è uno slogan, ma un approccio che consente di essere davvero padroni di se stessi, capaci di muoversi in piena libertà nella dimensione del web. Liberi di sapere, liberi da condizionamenti esterni, liberi di proteggere i propri dati, liberi di scegliere il proprio futuro. Essere cittadini digitali vuol dire rimodulare la dimensione personale nella società dell’informazione, al tempo stesso fonte di nuovi rischi e opportunità, sia per individui che per le imprese. Una campagna, quindi, che mira a far acquisire capacità di discernere le situazioni di reale vantaggio da quelle che privano delle libertà fondamentali.

Il progetto, realizzato dal governo in collaborazione con il mondo della ricerca, viene affrontato in un’ottica incrementale, che partendo dalla formazione dei più giovani, e trasferendo ai più grandi il valore di un uso consapevole delle tecnologie, finisce per introdurre nel mondo del lavoro adeguate competenze professionali che generano vantaggio in primis per le aziende e, di conseguenza, per l’economia del Paese.

Sono coinvolte due categorie fondamentali: i ragazzi, da attrarre con iniziative formative innovative, da vivere in maniera diretta e tramite le istituzioni scolastiche; e le Pmi da ingaggiare fornendo uno strumento utile allo sviluppo delle risorse umane.

L’output del progetto prevede, tra le altre iniziative, la realizzazione di app ludiche per introdurre i più giovani all’utilizzo consapevole delle tecnologie; educational app, per la diffusione dei concetti base della sicurezza informatica; fumetti ed eBook. I prodotti saranno veicolati attraverso le Scuole italiane.

Così come sono previsti strumenti formativi per i dipendenti delle Pmi, d’intesa con le Associazioni di categoria, attraverso l’implementazione di learning tool per l’apprendimento online, che offre contenuti didattici incentrati intorno a tematiche di sicurezza informatica declinate nella vita quotidiana dell’impresa e dei dipendenti. Lo scopo dell’esperienza di apprendimento è la diffusione di una cyber security awareness sul luogo di lavoro e l’utilizzo di buone prassi da parte dei dipendenti, che sebbene di età anagrafica superiore a quella delle altre fasce di destinatari, sono ugualmente sprovvisti di educazione digitale, finendo per risultare sotto molti aspetti utenti ancora più inesperti dei ragazzi.

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