Barack Obama aveva annunciato il giro di vite dell’amministrazione statunitense sulla cybersecurity durante il discorso sullo stato dell’Unione di gennaio, dopo i casi eclatanti di violazioni e leaks, a partire da quello che ha coinvolto Sony pictures e gli hacker Nord coreani, che hanno negli ultimi mesi messo in grave difficoltà alcuni colossi Usa.
E dopo aver annunciato uno stanziamento governativo supplementare di un miliardo sulla cybersecurity, che porta a 14 miliardi di dollari l’investimento complessivo dell’amministrazioni statunitense per proteggere i sistemi informatici pubblici e privati da attacchi esterni, Obama ha deciso di presentare il programma ai diretti interessati, organizzando un evento in California, nella Silicon Valley, incontrando alcuni dei più rappresentativi giganti del settore, tra i quali però non figurano Google, Facebook e Yahoo!. Lo speech di apertura è riservato a Tim Cook, numero uno di Apple.
Le aziende saranno chiamate ad adottare nuovi standard più stringenti di cybersicurezza, con particolare attenzione alla condivisione delle informazioni, che dovranno essere scambiate tra le imprese e le agenzie federali.
Durante il discorso sullo “state of the Union” Obama aveva ricordato che sempre più gli Usa si troveranno a dover affrontare cyberattacchi provenienti dall’estero: “Sappiamo – aveva detto – che le nazioni e le società straniere riescono a trafugare i nostri segreti aziendali”. In una prima fase, in ogni caso, l’adesione ai nuovi standard rimarrà volontaria, anche se nel caso delle infrastrutture critiche non si prevedono esenzioni di responsabilità per le società che subiranno attacchi senza aver accettato di usufruire della protezione governativa.
Stando alle indiscrezioni all’ordine esecutivo diramato dal presidente Usa seguirà l’introduzione di una nuova versione del Cybersecurity Act, modificato nei punti che avevano suscitato le proteste di consumatori, società dell’online e attivisti.