AGENDA DIGITALE

Cybersercurity, Rigoni: “Serve una strategia nazionale”

Il Dg del Global Cyber Security Center plaude al varo del Dpcm sulla sicurezza informatica, ma avverte: “Pubblico e privato collaborino”

Pubblicato il 06 Apr 2013

Il recente decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri contenente gli “indirizzi per la protezione cibernetica e la sicurezza nazionale” è un importante primo passo per la protezione della nostra economia e della società dalle nuove emergenti minacce provenienti dal Cyber Space. Si tratta di un passo importante poiché il nostro paese punta proprio sui servizi digitali per la ripresa della nostra economia. L’Agenda Digitale Italiana non può prescindere da un sistema di sicurezza moderno che garantisca la protezione dei servizi erogati.
Con il Decreto si definisce uno schema organizzativo della Cyber Security, individuando un primo modello di Governance che porta il coordinamento direttamente sotto la responsabilità del Presidente del Consiglio dei Ministri. Quest’aspetto è forse il più significativo di tutto il decreto: viene posta l’attenzione corretta al tema della Cyber Security. Si è scelto di affidare la guida strategica al Cisr, il Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica. Viene istituito un Nucleo per la Sicurezza Cibernetica presso l’ufficio del Consigliere Militare del Presidente del Consiglio dei Ministri. Le responsabilità di questo nucleo vengono ben descritte nel decreto: si collegano i compiti del Nucleo Operativo con quelli di un Cert Nazionale (Cert: Computer Emergency Response Team). Viene menzionato il Cert Nazionale, la cui responsabilità ricade all’interno del Ministero dello Sviluppo Economico: su questo aspetto il decreto però rimane vago, non indicando esattamente quali siano i compiti di un Cert Nazionale e come si raccorderà con le funzioni del Nucleo per la Sicurezza Cibernetica.

Il tema del Cert Nazionale è molto caro a Bruxelles, visto che buona parte della strategia dell’Eu per la Cyber Security ha puntato proprio sulla creazione di queste strutture e del loro collegamento a livello Europeo. Sebbene l’Italia sia stata indicata più volte come uno dei pochi paesi a non disporre di un Cert nazionale, a Dicembre 2012 la Gran Bretagna ha annunciato di voler realizzarne realizzare uno: Brussels e la maggioranza degli Europei informati hanno accolto con stupore la notizia, poiché la Gran Bretagna è stata una delle prime a realizzare Cert pubblici a livello Internazionale. Secondo gli inglesi però, dei quattro Cert pubblici esistenti al 2012 nessuno poteva essere definitivo “nazionale”, ovvero con una responsabilità che abbracciasse tutti gli stakeholder nazionali.

L’attenzione che la Gran Bretagna sta dedicando a questo tema dovrebbe servirci da monito: il modello del Cert, così come proposto e richiesto dall’ Eu, non è ciò di cui abbiamo bisogno. O meglio: non è sufficiente. L’Italia ha la possibilità di costruire il proprio Cert Nazionale imparando dall’esperienza e dai fallimenti di molti altri paesi.
Uno degli aspetti chiave è il raccordo tra settore pubblico e settore privato. Di fatto lo spazio cibernetico italiano è principalmente costituito da infrastrutture e servizi di proprietà e controllo del settore privato. Il coinvolgimento di questo settore è quindi determinante per lo sviluppo e l’attuazione di una strategia nazionale, nonché per la costruzione di capacità di analisi e risposta come il Cert Nazionale.
Il Cert Nazionale può svolgere funzione di raccordo e coordinamento operativo fra tutti gli stakeholder nazionali, promuovendo lo scambio di informazioni sia tra gli operatori, che tra settore pubblico e settore privato. La costruzione di un Cert di “nuova generazione” potrebbe non solo consentirci di rispondere alle richieste dell’Unione Europea, ma anche di portare un reale beneficio al paese, fornendo uno strumento necessario a fronteggiare le nuove minacce globali. A fianco della creazione del Cert Nazionale, va posta estrema attenzione alla creazione del Cert della Pubblica mministrazione, responsabilità affidata all’Agenzia per l’Italia Digitale. La creazione di una capacità di coordinamento e risposta agli situazioni di rischio è un elemento fondamentale a supporto della digitalizzazione della PA.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video & Podcast
Social
Iniziative
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati