“Abbiamo un ottimo rapporto con il governo italiano: finalmente capisce le potenzialità di Internet e quello che può offrire al territorio. C’è grande volontà di creare formazione nel Paese”. Lo dice Carlo D’Asaro Biondo, presidente Emea strategic relationships di Google, a margine del convegno EY “Digitalexlacrescita”. Sulla possibile futura introduzione della digital tax, il manager ha detto: “Se le legislazioni attuali non sono più adatte cambiamole: noi collaboriamo con il G20 per trovare nuovi equilibri, ma parliamo di equilibri globali”.
“Non parliamo – ha proseguito il manager Google – espressamente di Google o di altre multinazionali o di alcuni settori. Tutti abbiamo interesse a che ci siano leggi che funzionino meglio”. In ogni caso, ha osservato, “tutte le imprese multinazionali a livello globale oggi vivono su una legislazione vigente che rispettiamo. Se si ritiene che queste legislazioni non siano più adatte cambiamole”.
Quanto alle potenzialità offerte dal digitale all’occupazione, il quadro tracciato dal manager parla di “un milione di posti di lavoro vacanti in Europa perché mancano le adeguate competenze nel settore delle tlc e delle applicazioni in particolare. Di questi 100mila sono in Italia. “In Europa ci sono 1,3 milioni di persone che sviluppano applicazioni – dice Biondo -, erano zero 4 anni fa. Attualmente c’è un’economia di 100 mld di dollari sugli applicativi nel mondo, di cui 17, 5 in Europa e quattro anni fa era zero. Ci sono 2 mln posti di lavoro legati alla app economy che si prevede diventino 6 o 7 nel 2020. In Europa il giro d’affari si stima di 80 mld nella e-economy al 2020″.
Secondo il manager di Google “la potenzialità del mobile non è stata ancora valutata appieno, tanto più per l’Italia se si pensa al turismo”.
Google ha investito in formazione “20 mln quest’anno e 20 li investità l’anno prossimo. Abbiamo formato 6 milioni di sviluppatori – dice Biondo -. Ma c’è una contraddizione tra realtà ed economy e come viene percepita. L’85% degli impieghi richiedereanno tra 4 anni competenza e economy. Ci sono un milione di posti vacanti in Europa e 100mila posti in Italia perchè mancano le competenze. E’ importante si capisca la potenzialità del web. Si possono creare 4-500 mila posti di lavoro legati allo sviluppo della e-economy”.