Computer, lettori musicali, smartphone, tablet, smartwatch e servizi online. Non c’è segmento dell’elettronica di consumo che non sia stato toccato, se non rivoluzionato, da Apple che quest’anno, precisamente domani 1° aprile, festeggia il 40° anniversario dalla sua nascita. Le scelte audaci e coraggiose del colosso di Cupertino hanno spesso fatto da driver per interi segmenti di mercato, dettando la via maestra del mercato.
Dalla fondazione al caso Fbi – Era il primo aprile 1976 quando Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne fondano in un garage di Los Altos la Apple Computers. Una piccola compagnia che 4 anni dopo sbarcherà in Borsa e che a distanza di quattro decenni sarebbe diventata la seconda più grande azienda del mondo per valore di mercato dopo Google.
La storia di Apple è sicuramente in simbiosi con quella del suo fondatore genio indiscusso, Steve Jobs, che dopo il primo periodo d’oro abbandonò la società per rientrarvi trionfalmente nel 1996, due anni prima che il logo cambiò il suo colore da arcobaleno e nero (infografiche realizzata da www.stampaprint.net/it). Strappato al suo periodo più creativo da un tumore al pancreas, nel 2011, con la morte di Jobs si è sicuramente chiusa un’epoca per la Mela Morsicata.
Al timone del colosso c’è ora Tim Cook, che sta portando avanti battagli legali forse anche con più vigore del suo predecessore. Vero è che gli artigli affilati sotto questo punto di vista non sono mai mancati a Cupertino: in 40 anni Apple ha combattuto battaglie importanti, dalle guerre per i brevetti ai contenziosi col fisco. L’ultima in ordine di tempo è il braccio di ferro con l’Fbi, sulle informazioni criptate dell’iPhone del killer di San Bernardino. Una vicenda sulla quale, nonostante lo sblocco del dispositivo effettuato dal governo, è ancora da scrivere la parola “fine”.
Pc e musica – Il primo personal computer viene comunemente individuato nell’Apple II, sviluppato nel 1977, anche se il vero successo nel comparto dei pc arriva nel 1984, quando vede la luce il Macintosh 128K, equipaggiato con mousa, tastiera, interfaccia intuitiva. Insomma, qualcosa di molto vicino ai computer che utilizziamo oggi. Circa 17 anni dopo è il momento della rivoluzione estetica: i Mac salutano il color crema e le squadrature per abbracciare il coloro azzurro e le forme rotondeggianti.
Più recente è la rivoluzione del mondo musicale, con l’iPod che nel 2001 manda in soffitta i vecchi lettori walkman e pian piano diventa il leader fra i produttori di lettori mp3. Due anni dopo viene tirato su l’iTunes Store, tramite il quale Apple inizia a vendere musica su Internet credendo nella lotta alla pirateria online. Il 2015 è stato invece l’anno del lancio di Apple Music, un servizio di music streaming che ha raggiunto in pochi mesi 11 milioni di abbonati
Smartphone, tablet e smartwatch – Il primo telefono multimediale con display multi-touch, ossia il primo smartphone al mondo, è datato 2007 e fu presentato dal fondatore Steve Jobs. Inutile dire quanto gli iPhone abbiano rivoluzionato la nostra quotidianità e le dinamiche di un mercato hi-tech che dal boom degli smartphone, inaugurato da Cupertino, ha ottenuto nuove e ampie prospettive di sviluppo. Dal suo esordio a oggi, Apple ha venduto quasi 1 miliardo di iPhone, precisamente 900 milioni. Un telefono diventato da poco anche portafoglio grazie all’Apple Pay, il servizio di e-payment che consente di pagare alla cassa dei negozi senza dover tirar fuori la carta di credito.
Anche sui tablet Apple ha sempre detto la sua, fin dal 1993 quando lanciò il Newton, un palmare avveniristico per l’epoca che navigava in Internet e aveva un sistema di riconoscimento vocale e della scrittura, sullo schermo tramite uno stilo. Fu un flop, ma probabilmente era solo troppo presto. Nel 2010 è stato infatti l’iPad a far decollare l’intero mercato dei tablet e, vena romantica, l’ultimo modello iPad Pro ha visto il ritorno dello stilo, seppur mai amato tanto da Jobs. Anche rispetto agli iPad, i numeri della compagnia sono impressionanti: oltre 300 milioni di pezzi venduti.
L’ultima novità riguarda invece gli smartwatch e non ci stupiremmo se l’Apple Watch desse lo slancio definitivo al boom degli orologi intelligenti. La compagnia non ha ancora rivelato i dati di vendita, limitandosi a dire che è lo “smartwatch più venduto al mondo“. Tanto per cambiare, verrebbe da aggiungere.