I satelliti per combattere le catasfrofi naturali. Indra guida uno dei progetti chiave dell’iniziativa Earth Observation for Sustainable Development (EO4SD) dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) che consentirà alle banche di sviluppo come la Banca mondiale e ai paesi vulnerabili di usufruire dell’enorme mole di informazioni raccolte dallo spazio per ridurre l’impatto di gravi catastrofi naturali.
Ogni anno inondazioni, siccità, terremoti ed eruzioni vulcaniche causano la morte di un gran numero di persone, causando anche perdite da milioni di dollari in tutto il pianeta. La frequenza con cui questi fenomeni si ripetono aumenta a causa dei cambiamenti climatici, mentre l’aumento della popolazione e l’espansione delle grandi città incrementa la gravità dei danni.
Le banche di sviluppo sostengono migliaia di progetti da paesi che non hanno accesso a finanziamenti privati. Parte di questi fondi e della consulenza tecnica che ricevono sono finalizzati ad attività di ricostruzione post-disastro, nonché a studi e azioni volti a ridurre i danni che questo tipo di emergenze può generare.
Tutti questi progetti riscontrano lo stesso problema: la mancanza di informazioni e dati affidabili. In molti paesi emergenti vi sono pochi censimenti e cartografie aggiornati. Quando essi sono disponibili, non riflettono la realtà delle città e delle regioni che crescono e cambiano molto rapidamente, con insediamenti che sorgono all’improvviso.
In questo contesto, i satelliti di osservazione della Terra sono il modo più efficiente, veloce e affidabile per avere queste informazioni. Il team industriale guidato da Indra affronterà nei prossimi due anni e mezzo, in collaborazione con le banche di sviluppo di tutto il mondo, uno dei progetti più ambiziosi lanciati in questo campo dall’Agenzia Spaziale Europea. L’Earth Observation for Sustainable Development (EO4SD) dimostrerà i vantaggi che le tecnologie spaziali offrono quando si tratta di identificare in anticipo i rischi che i disastri naturali rappresentano per la popolazione. Questi grandi progetti pilota serviranno a definire i prodotti di osservazione della Terra adeguati alle esigenze specifiche di questi utenti dimostrando la loro efficacia in progetti di sviluppo sostenibile.
I vantaggi offerti dalle immagini satellitari sono enormi: permettono di raccogliere rapidamente e in dettaglio un’ampia gamma di parametri, quali la distribuzione e la densità della popolazione, il tipo di edifici esistenti, le risorse disponibili e le infrastrutture, il tipo di vegetazione, l’altezza e il grado di inclinazione del terreno, ecc.
Confrontando queste informazioni con serie storiche di immagini satellitari e dati raccolti sul campo è possibile conoscere con precisione assoluta quali aree saranno colpite da un’inondazione, su quali popolazioni e infrastrutture impatterà, quali aree possono subire frane, quali rotte di evacuazione possono essere utilizzate in caso di emergenza, ecc.
Il costo di queste immagini è sempre più basso (arrivando addirittura ad essere gratuite e aperte) grazie all’aumento del numero di satelliti, come nel caso delle immagini fornite dai satelliti Sentinel del programma dell’Ue Copernicus.
La sua risoluzione è anche notevolmente migliorata consentendo, nel caso dei sistemi satellitari più all’avanguardia, perfino di identificare un veicolo dallo spazio, mentre l’uso di immagini radar, come complemento dell’ottica, consente di “vedere” sia di notte che di giorno, senza che la nuvolosità diminuisca le capacità.
D’altra parte, queste immagini satellitari si aggiungono alle informazioni fornite da altre fonti, dai registri ufficiali ai contenuti scambiati sui social network e sui forum aperti. Il grado di intelligenza che può essere raccolto è enorme, grazie all’introduzione di nuove tecnologie come i big data e i data analytics.
Con tutte queste informazioni, i paesi e le banche di sviluppo possono migliorare i loro progetti e misurare con precisione totale i risultati che ottengono. Per la prima volta, sarà possibile determinare rapidamente le prestazioni offerte da ogni dollaro o euro investito.
Fornire dati e informazioni per conoscere meglio i rischi e per limitare gli effetti è in linea con la strategia definita nell’Agenda 2030 che le Nazioni Unite hanno presentato nel 2015 per stimolare lo sviluppo sostenibile su tutto il pianeta (Quadro di Sendai per la riduzione dei rischi di disastro). Questo documento sottolinea il fatto che solo ciò che può essere misurato può essere gestito e che il monitoraggio degli obiettivi stabiliti deve essere basato in tutti i casi su dati verificabili.
Indra è a capo del progetto Esa Disasters Risk Reduction (Drr) realizzato da un consorzio composto da diverse aziende e organizzazioni: Gisat (Repubblica Ceca), Planetek (Italia), Ohb Luxspace (Lussemburgo), Argans (Francia) e Nazka (Belgio) e l’istituto meteorologico austriaco (Zamg).
Il progetto Disasters Risk Reduction fa parte dell’iniziativa EO4SD dell’Esa che promuove l’uso dei prodotti di osservazione della Terra per promuovere lo sviluppo sostenibile in varie aree: l’ambiente rurale e l’agricoltura, l’ambiente urbano, l’uso delle risorse idriche, l’adattamento ai cambiamenti climatici, le risorse marine e costiere e gli stati colpiti da violenze e conflitti, nonché questa nuova attività volta a ridurre i rischi legati alle catastrofi naturali.