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Data center alla svolta: consolidamento addio, largo a mini-strutture e machine learning

L’outlook di Idc: già nel corso del 2019 la modernizzazione di server farm più piccoli e distribuiti riguarderà il 25% delle aziende. Entro il 2022 il 50% degli asset IT opererà in autonomia grazie all’intelligenza artificiale

Pubblicato il 25 Feb 2019

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Svolta a 180 gradi per il data center aziendale. Finisce l’era del consolidamento fra grandi data center attualmente in corso mentre si intravvede di un nuovo trend: la realizzazione di infrastrutture più agili e distribuite. Non basta: entro il 2022 il 50% degli asset IT potrà operare autonomamente grazie all’Intelligenza artificiale. Emerge dai nuovi dati Idc  – saranno presentati a Milano nel corso della conferenza “Datacenter of the future” il 27 marzo -, secondo cui il data center sta attraversando una fase di forte trasformazione generata da un lato dal crescente appetito aziendale per le nuove applicazioni che richiedono un cambiamento della gestione dell’infrastruttura, dall’altra dalla necessità di continuare a supportare il mondo legacy.
Il cambiamento impatterà sulla geografia del data center. L’enorme quantità di dati sta creando grandi repository che saranno fatti risiedere in mega data center cloud gestiti da fornitori Iaas e Saas o in strutture più piccole posizionate più favorevolmente in termini di latenza e risposta di servizi: questo renderà meno strategiche le strutture dei grandi data center aziendali.

Già a partire dal 2019, secondo la società di analisi un quarto delle aziende abbandonerà il consolidamento di grandi data center a favore della modernizzazione di data center più piccoli e distribuiti strategicamente. Questo fa il paio con una seconda revisione di Idc secondo cui nel 2020 l’esigenza di gestire il volume crescente di dati generati dall’edge porterà il 40% di aziende a istituire e servirsi di data vault.

La strategia di data vaulting, scrive Idc, permetterà alle imprese di consolidare i dati in siti sicuri intermedi spesso gestiti da colocator e senza bisogno di realizzare nuove facility. In questi siti si accederà a consumo a pacchetti di spazio, connnettività, capacità di storage e sicurezza: l’azienda potrà avviare processi di pulizia e gestione dei dati immagazzinati con l’aiuto dei colocator.

La progressiva granularizzazione porterà a una terza fase: l’aumento dell’uso di tecnologie di A e machine learning per ottimizzare la gestione infrastrutturale della rete di data center, data vault e siti edge. Entro il 2022 seccondo Idc il 50% di asset IT dei data center aziendali potranno operare autonomamente grazie all’AI.

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