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Infrastrutture digitali, boom degli investimenti del private equity



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Secondo il rapporto annuale di Boston Consulting Group, nel 2024 è stato allocato un valore record di 50 miliardi di dollari nei data center, sempre più indispensabili per fornire capacità computazionale per l’AI e il cloud computing. Le nuove strategie per adattarsi a un mercato in rapida evoluzione

Pubblicato il 21 mar 2025



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Gli investitori del private equity puntano ad allocare le proprie risorse nelle infrastrutture digitali e per la transizione energetica, entrambi settori attualmente considerati a forte crescita. In particolare, gli investimenti in data center, trainati dalle sempre più pressanti richieste di capacità computazionale per l’AI e il cloud computing, hanno messo a segno un record di 50 miliardi di dollari allocati nel corso del 2024, rispetto agli appena 11 miliardi di dollari del 2020.

A sottolinearlo è Boston Consulting Group, che nel rapporto annuale “Infrastructure Strategy 2025: How Investors Can Gain Advantage as the Asset Class Matures” descrive in dettaglio come il mercato privato delle infrastrutture, che ha dovuto affrontare nel recente passato l’incertezza macroeconomica e il volume fluttuante delle transazioni, mostri segni di stabilizzazione e rimanga un rifugio sicuro in tempi volatili.

Lo studio rivela che, nonostante il rallentamento del flusso di transazioni nella maggior parte delle asset class infrastrutturali, gli investitori sono ottimisti sulle opportunità a lungo termine in settori chiave come l’energia, i trasporti e la logistica. “Le infrastrutture rimangono una pietra miliare delle strategie di investimento private, in quanto offrono stabilità e protezione dall’inflazione in mercati volatili”, spiega Wilhelm Schmundt, managing director e senior partner di Bcg, responsabile globale degli investimenti in infrastrutture e coautore del rapporto. “Man mano che gli investitori si adattano a un mercato in via di maturazione, vediamo emergere opportunità significative nella transizione energetica, nelle infrastrutture digitali e nelle nuove strutture di investimento progettate per attrarre capitali”.

Lo scenario degli investimenti infrastrutturali

Il patrimonio infrastrutturale in gestione ha continuato a crescere nell’ultimo anno, raggiungendo il massimo storico di 1.300 miliardi di dollari a giugno 2024. Tuttavia, la raccolta di fondi rimane inferiore al picco del 2022, riflettendo la persistente cautela degli investitori. Nel frattempo, l’attività di transazione, sebbene ancora al di sotto dei livelli massimi, dovrebbe aumentare in quanto gli sponsor cercano di uscire dagli investimenti e reinvestire il capitale.

I fondi infrastrutturali hanno raccolto 87 miliardi di dollari nel 2024, con un aumento del 14% rispetto al 2023, ma ancora del 43% rispetto ai livelli del 2022. Le transazioni nel settore delle infrastrutture sono diminuite dell’8% nel 2024, dopo un calo del 19% nel 2023. Tuttavia, le operazioni su larga scala nel settore delle infrastrutture digitali e della transizione energetica segnalano, come accennato, un potenziale rimbalzo. La dimensione media delle transazioni è in tendenza al di sotto del 2023 ed è del 40% inferiore al picco raggiunto nel 2021.

Sebbene gli investimenti energetici tradizionali rimangano essenziali, le energie rinnovabili e le soluzioni di stoccaggio delle batterie continuano ad attrarre l’interesse degli investitori. La domanda guidata dall’intelligenza artificiale ha reso i data center una delle classi di asset infrastrutturali in più rapida crescita.

Come i fondi si stanno adattando al nuovo contesto

Secondo Bcg, gli investitori stanno d’altra parte affinando le loro strategie per rimanere competitivi in un mercato delle infrastrutture in continua evoluzione.

Gli approcci principali includono prima di tutto il consolidamento: l’M&A sta diventando uno strumento chiave per i partner. Alcuni si stanno trasformando in “one-stop-shop” per gli investimenti infrastrutturali nell’intera asset class. Altri perseguono operazioni per rafforzare la loro focalizzazione di nicchia, geografica o settoriale, rafforzando le strategie sia di ampio respiro che specialistiche.

Molti fondi stanno poi ampliando le loro opzioni di prodotto e offrono ai loro investitori una gamma di strategie infrastrutturali con diversi profili di rischio/rendimento. I fondi stanno anche adottando strategie di gestione degli asset più attive, sfruttando la tecnologia e migliorando l’efficienza per massimizzare i rendimenti.

L’aumento dei veicoli di continuazione, dei coinvestimenti e dei fondi settoriali specifici sta infine offrendo ai partner limitati opportunità di investimento più personalizzate.

Costruire per il futuro (e per l’AI)

Nonostante le incertezze a breve termine, il rapporto prevede una crescita continua degli investimenti in infrastrutture, in particolare nei settori guidati dall’AI e dalla trasformazione digitale. I governi di tutto il mondo si rivolgono sempre più al capitale privato per colmare le lacune di finanziamento delle infrastrutture, favorendo numerose opportunità di co-investimento.

“Gli investimenti privati saranno fondamentali per modernizzare le infrastrutture e soddisfare le crescenti esigenze mondiali di connettività ed energia”, chiosa Alex Wright, managing director e partner di Bcg e coautore del rapporto. “Con un’accelerazione dell’impiego di capitali prevista per il 2025, prevediamo un panorama di investimenti più dinamico, in particolare per quanto riguarda le infrastrutture guidate dall’intelligenza artificiale, le energie rinnovabili e le reti intelligenti”.

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