“L’attrazione di nuovi investimenti, anche stranieri, attraverso la costruzione di nuovi data center rappresenta un valore per il nostro Paese e a questi investimenti bisogna guardare con favore; sarebbe sbagliato limitarli o addirittura bloccarli nell’ottica di una sovranità tecnologica. Ma è altresì necessario che la legge delega contenga gli elementi necessari a garantire che i dati vengano trattati conformemente alle leggi nazionali ed europee“.
Lo ha affermato l’assessore ai Sistemi informativi del Friuli Venezia Giulia e coordinatore vicario della Commissione per l’Innovazione, Sebastiano Callari, in occasione dell’audizione della Conferenza delle Regioni nell’ambito dell’esame delle abbinate proposte di legge recanti delega al Governo per la disciplina dei centri di elaborazione dati durante la Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera.
Cavalcare le opportunità digitali senza costruire muri
“In un’epoca in cui il digitale pervade ogni aspetto della nostra vita, i data center rappresentano un’infrastruttura cruciale e piuttosto che costruire muri per difenderci, cavalchiamo queste opportunità digitali per generare crescita e sviluppo perché la digitalizzazione è un’occasione che non possiamo perdere”, ha detto Callari, sottolineando di essere fiducioso per la prosecuzione di una collaborazione positiva con il governo. Per l’assessore le politiche future dovranno favorire lo sviluppo di tecnologie proprietarie per ridurre la dipendenza da società esterne.
Le Regioni si propongono come registi nella gestione dei contributi
Callari ha poi affrontato il tema dei contributi a favore degli enti locali previsti dalle proposte di legge proponendo un ruolo attivo delle Regioni “non solo perché molti degli 8mila Comuni con le carenze di personale, oggi non sono in grado di mettere a terra dei progetti, ma anche perché molte Regioni hanno investito e stanno continuando a investire per realizzare data center capaci di soddisfare i requisiti di sicurezza e certificazione più stringenti, proprio per garantire il miglior servizio al sistema della pubblica amministrazione locale, sanità inclusa”. L’assessore ha ribadito che “le Regioni si propongono nel ruolo di ente aggregatore, come regista nella gestione dei contributi“.
Infine, l’esponente della Giunta Fedriga ha rilevato la mancanza, nelle proposte normative, di un riferimento alle aree industriali dismesse, spesso già infrastrutturate, che potrebbero esser utilizzate per ospitare i data center superando un eccessivo ricorso alla deroga dei piani regolatori per la realizzazione di edifici idonei.