I modelli di finanziamento tradizionali potrebbero non essere sufficienti a finanziare gli enormi investimenti richiesti per tenere il passo con i piani per la costruzione di data center. La comunità degli investitori deve essere creativa nel trovare modi per generare fondi. Lo afferma un’indagine di Analysys Mason, secondo cui l’attuale tasso di costruzione senza precedenti di grandi campus di data center è alimentato dalla diffusione dell‘intelligenza artificiale (AI) e del cloud computing. La previsione è che la capacità di carico IT installata totale 1 triplicherà entro il 2030, con un costo di spesa in conto capitale di oltre 1 trilione di Usd richiesto in tutto il mondo entro il 2030.
Convenzionalmente, gli operatori di data center hanno reperito fondi per il capex attraverso un mix di finanziamenti tramite debito (diretti o tramite cartolarizzazione asset-back) e investimenti azionari diretti. Tuttavia, la portata dell’investimento richiesto è così ampia che è improbabile che i tradizionali percorsi di finanziamento siano sufficienti: ci vorrà uno spirito più creativo per trovare opzioni di finanziamento e strutture finanziarie in grado di soddisfare la domanda. Un costrutto finanziario emergente per portare più capitale nel settore è la creazione di “yieldco” di data center.
Yieldcos: scorporo degli asset stabilizzati
Gli investitori trovano più facile investire somme più grandi in asset, che sono entità stabilizzate che generano rendimento. La maggior parte delle aziende di data center non rientra naturalmente in questa categoria a causa della sostanziale esposizione a nuovi sviluppi. Tuttavia, gli operatori e gli investitori possono modellare veicoli di investimento specificamente per soddisfare questi criteri, scomponendo asset generatori di rendimento (o “stabilizzati”) in uno special purpose vehicle (Spv) che può essere venduto completamente o parzialmente a un investitore con basso costo del capitale.
Queste attività (rendimenti dei data center) sono concepite per essere attività protette dai rischi di ribasso, con elevata visibilità del flusso di cassa, supportate da contratti a lungo termine con i clienti (per i ricavi) e con l’operatore del data center (per i costi). L’entità è in genere completamente costruita e affittata e continuerà a essere gestita dalla società di data center originale tramite un contratto di servizio tecnico (Tsa). L’operatore di data center riceve un pagamento sotto forma di commissione di gestione, calcolato come percentuale del fatturato della yieldco.
I vantaggi delle yieldco
Diversi operatori di data center hanno già avviato processi di yieldco e molti altri stanno valutando di seguirne l’esempio, dato che il modello offre diversi vantaggi agli operatori e ai loro azionisti: più capitale proprio senza la perdita di controllo delle attività stabilizzate; maggiori opportunità di finanziamento grazie all’aumento del pool di coinvestitori a basso costo del capitale (ad esempio, investitori che si concentrano specificamente su attività con un basso costo del capitale, fondi infrastrutturali a media capitalizzazione, focus regionale, esposizione limitata al rischio di distribuzione); opportunità per gli azionisti esistenti di riciclare il capitale e cristallizzare il valore senza uscire dalla società; liberazione di capitale per la costruzione di nuove strutture di data center.
Gli operatori di data center con forti capacità di sviluppo ottengono rendimenti migliori dalla costruzione e dall’aumento dell’utilizzo di nuovi data center piuttosto che dalla semplice estrazione di rendimento da asset altamente utilizzati. Ciò è particolarmente vero in un mercato caratterizzato da restrizioni dell’offerta, in cui la catena di fornitura fatica a fornire una capacità aggiuntiva sufficiente a soddisfare la domanda.
Verso nuove opportunità di investimento
Nel breve termine, si prevede che le yieldcos dei centri dati aumenteranno di popolarità. Con i tassi d’interesse in calo, gli yieldcos diventeranno più interessanti rispetto agli strumenti di finanziamento e il modello d’investimento diventerà sempre più maturo. Gli investitori buy-side acquisiranno sempre più familiarità con questo modello e le parti sell-side metteranno a punto la struttura dell’operazione per massimizzare l’appeal della yieldco.
A più lungo termine, ci si chiede cosa accadrà al gran numero di strutture autocostruite dagli hyperscaler, sia per il cloud che per la formazione/inferenza dell’intelligenza artificiale. Gli hyperscaler sono di solito considerati come dotati di tasche profonde e operano attraverso data center costruiti da loro stessi e alcuni costruiti da terzi. L’esigenza degli hyperscaler di essere al passo con la tecnologia richiede ingenti investimenti continui (in ricerca e sviluppo e infrastrutture di supporto). Ciò potrebbe indurli a valutare il vantaggio di scaricare l’infrastruttura dei data center presente nel loro bilancio creando delle yieldco. Questa mossa potrebbe rappresentare un cambiamento di paradigma per il settore e offrire agli investitori opportunità di investimento di dimensioni mai viste prima.
Un modello replicabile
Le yieldcos dei data center potrebbero anche essere considerate un modello replicabile per altri tipi di infrastrutture digitali. Per le aziende che operano nel settore della fibra ottica e che hanno una comprovata esperienza in termini di adozione e basso tasso di abbandono (ad esempio, separando le coorti di lancio più precoci da quelle più mature) potrebbe esserci l’opportunità di replicare questo modello di investimento. Le aziende che si occupano di immobili digitali (cioè, affitto di terreni, switch/nodi) possono essere naturalmente adatte a questo modello di investimento.