E’ più vicino l’obiettivo di uno standard unico per misurare
l’efficienza energetica dei data center, grazie all’accordo
raggiunto tra gruppi industriali e agenzie dei governi di Stati
Uniti, Giappone e Europa. Si tratta di un accordo di base ma che
gli osservatori considerano importante perché definisce un sistema
comune di calcolo che diversi tipi di data center, in diverse parti
del mondo, possono usare per quantificare il livello di efficienza
energetica e valutare, in generale, la validità degli strumenti di
green It adottati nelle diverse strutture.
Gli enti che hanno sottoscritto l’accordo hanno acconsentito a
usare il Pue (Power usage effectiveness) “come sistema
preferenziale di misura del consumo energetico”. Il Pue,
sviluppato dalla Green Grid, divide l’energia totale consumata
dal data center per la quantità di energia usata per alimentare le
attrezzature It. Il risultato che si ottiene è l’energia
sprecata.
L’accordo è rilevante anche per il livello di cooperazione
internazionale raggiunta. Orchestrato dalla Green Grid, consorzio
industriale statunitense, ha ottenuto l’appoggio del dipartimento
dell’Energia americano, della Us Environmental protection agency,
dello European Union code of conduct e del ministero
dell’Economia giapponese.
La scelta del Pue non stupisce: questo tipo di calcolo è già
adottato da alcune grandi aziende come Google e Microsoft per
misurare l’efficienza dei loro nuovi data center. Tuttavia, si
tratta di uno standard solo a metà, perché se il tipo di calcolo
da effettuare è stabilito, manca un criterio univoco su come
misurare i diversi elementi che concorrono all’operazione. I
gruppi che hanno stretto l’accordo stanno dunque lavorando per
mettere a punto un sistema unico per misurare l’energia totale
consumata dal data center e anche per sviluppare e definire nuovi
parametri per valutare l’efficienza energetica.
"La Green Grid sta lavorando con diverse organizzazioni nel
mondo per creare un sistema di misura comune dell’efficienza
energetica adatto a qualunque tipo di data center, di qualunque
parte del mondo”, assicura Tom Brey, dipendente Ibm e segretario
della Green Grid. “Grazie a questo strumento, le aziende potranno
aggiustare il tiro delle loro politiche di risparmio
energetico".