LO SCENARIO

Data center, l’Italia verso il raddoppio. Milano al top, Roma e Arezzo le “emergenti”



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Secondo le rilevazioni di Research&Markets nel nostro Paese si supereranno i 250 Mw di capacità. Nell’area del Milanese il 98% delle infrastrutture ma cresce l’interesse in altre regioni: 12 le nuove strutture al via che si aggiungeranno alle 48 già operative

Pubblicato il 22 lug 2024



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I servizi sul cloud e le nuove applicazioni di intelligenza artificiale spingono la realizzazione di nuovi data center in Italia: l’aumento dei volumi di informazioni da elaborare e archiviare fa lievitare la domanda di infrastrutture per i dati e porterà quasi al raddoppio della capacità attuale, superando i 250 Mw nel 2028, secondo le previsioni di ResearchAndMarkets.com contenute nello studio “Italy existing & upcoming data center portfolio”.

Data center al raddoppio in Italia, Milano hub di riferimento

Attualmente l’Italia conta 48 strutture, mentre 12 sono quelle programmate. Milano, Roma e Arezzo accentrano la maggior parte della capacità esistente, fungendo da hub chiave per i servizi dati del nostro Paese. Milano, in particolare, spicca come snodo centrale: circa il 98% della nuova capacità sarà realizzata nel capoluogo lombardo, a conferma della sua importanza strategica come sede principale per lo sviluppo delle infrastrutture per i dati in Italia.

Anche Roma e Arezzo si confermano in cima alla lista dei siti dove saranno ampliate le capacità dei data center italiani, segnalando una crescente attenzione all’espansione dell’infrastruttura dati oltre Milano verso altre regioni significative.

Le altre location prese in considerazione nel report sono Ancona, Arcene, Bologna, Frosinone, Massarosa, Padova, Palermo, Pavia, Perugia, Piacenza, Pisa, Trento, Treviso, Torino e Venezia.

Questa crescita e l’espansione della capacità dei data center – evidenzia ResearchAndMarkets.com – evidenziano l’impegno dell’Italia a migliorare la sua infrastruttura digitale per soddisfare le crescenti richieste di dati.

Una proposta di legge ad hoc in Italia

I data center, infatti, sono il cuore pulsante della transizione digitale. Il loro ruolo è fondamentale per abilitare lo sviluppo delle filiere digitali italiane, nuovi percorsi di trasformazione digitale di imprese e pubbliche amministrazioni e la fruizione di servizi performanti per le persone. Sono inoltre essenziali per mantenere il patrimonio informativo di organizzazioni (come istituti finanziari, aziende di telecomunicazioni e fornitori di energia), pubbliche amministrazioni e persone, tra cui dati ad alta riservatezza e per garantire competitività al nostro Paese nelle strategie infrastrutturali e digitali europee, sempre più attente alla sovranità del dato e del cloud. Ma ad oggi in Italia manca ancora un quadro normativo ad hoc in grado di valorizzare e tutelare la specificità dei data center come avviene per altre infrastrutture industriali.

In questo contesto si inserisce la proposta di legge (pdl) dei deputati di Azione che punta ad abilitare un percorso trasparente ed efficiente per l’apertura di nuovi asset in Italia che risulterà cruciale nei prossimi anni per attrarre sempre maggiori investimenti. Come si legge nella pdl: “È necessario quanto prima non solo provvedere all’inquadramento normativo dei Data Center che ad oggi non risultano riconosciuti a livello regolatorio essendo identificati come un generico edificio industriale, ma anche definire le procedure approvative per la costruzione di nuove infrastrutture”.

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