I dati sono alla base della trasformazione digitale, ma i rischi legati alla privacy e alla sicurezza possono limitare la capacità delle aziende di creare innovazione basata sulla data collaboration. Una soluzione che sta emergendo per proteggere il patrimonio di dati e condividerlo in modo sicuro con partner, clienti o concorrenti è la tecnologia della data clean room: secondo Lynne Schneider, direttore della ricerca dell’area Data as a Service e Data marketplaces di Idc, l’88% dei data buyer conosce in qualche misura il concetto. Idc stima anche che ci siano più di 500 istanze di di data clean rooms attualmente distribuite in tutto il mondo.
Queste “stanze protette” consentono una collaborazione sui dati tra più parti in modo sicuro e in grado di tutelare la privacy e la proprietà intellettuale grazie a una serie di funzionalità software. Secondo Idc, le Data clean room sono un trend del settore tecnologico che sta guadagnando consensi proprio perché ha il potenziale di risolvere le principali sfide della costruzione dell’azienda data-driven. Tuttavia, anche questa soluzione presenta delle problematiche. Innanzitutto, manca una definizione chiara del termine e questo porta alla confusione tra i fornitori e gli utenti finali. Un’altra sfida è che, poiché le data clean room sono intenzionalmente opache, è imperativo che i partecipanti stabiliscano attentamente i modelli di dati e preparino in modo pertinente i dataset.
Data clean room, nuova frontiera per la collaborazione sui dati
La data clean room è una soluzione software che crea un ambiente virtuale in cui più parti possono combinare e analizzare i propri dati senza condividere o copiare i dati sottostanti. La tecnologia garantisce che ogni parte mantenga il controllo sui propri dati e possa stabilire regole e limiti su come possono essere utilizzati. La tecnologia protegge anche la privacy dei dati e degli algoritmi utilizzati per generare insight, grazie a tecniche come crittografia, hashing, pseudonimizzazione, iniezione di rumore, dati sintetici, enclavi sicure o calcolo multi-party sicuro.
La tecnologia della data clean room può essere utilizzata per una varietà di casi d’uso e settori, come la pubblicità, il marketing, l’assistenza sanitaria, le scienze della vita, i servizi finanziari, il settore pubblico e altri ancora.
Alcune delle applicazioni comuni di questa tecnologia sono l’arricchimento dei dati, la creazione e attivazione di segmenti di pubblico in base ad attributi o comportamenti condivisi; la misurazione degli impatti e dei risultati su più canali e piattaforme; il rilevamento e prevenzione delle frodi grazie alla collaborazione con altre parti; la ricerca e innovazione su progetti che richiedono l’accesso a dati sensibili o proprietari.
Più innovazione basata sui dati
Queste applicazioni descrivono anche i vantaggi principali della tecnologia della data clean room, come il miglioramento del valore che si estrae dai dati, grazie alla capacità di combinarli in modo sicuro con altre fonti di dati e generare nuove informazioni che prima non erano possibile avere.
Migliorano anche la privacy e la sicurezza e si riducono i rischi connessi ai dati, come le violazioni dei dati stessi, la non conformità alle norme e le controversie legali, visto che nelle clean room dei dati si istituiscono regole e limiti concordati con i partecipanti alla “stanza”.
L’innovazione viene a sua volta accelerata grazie alla collaborazione con altre parti che hanno dati, competenze o risorse complementari.
Una guida per scegliere il fornitore giusto
Idc ha condotto degli studi MarketScapes su questo argomento, valutando più di una dozzina di fornitori tra cui Acxiom, AppsFlyer, Aws, Decentriq, Epsilon, Habu, Helios Data, InfoSum, LiveRamp, Optable, Pyte.ai, Snowflake, TransUnion e TripleBlind.
Secondo la società di ricerche alcune delle dimensioni chiave da considerare nella scelta del provider della data clean room includono: la scalabilità e le prestazioni della soluzione, le funzionalità e l’usabilità della soluzione (supporto di vari tipi di analisi, capacità di fornire insight e raccomandazioni attuabili, l’integrabilità con i sistemi esistenti e l’offerta di un’interfaccia e una dashboard user-friendly), la sicurezza e la conformità rispetto alle norme sulla protezione dei dati.
Le aziende che vogliono adottare questa tecnologia dovranno, inoltre, partire da una valutazione delle proprie esigenze e opportunità legate alla data collaborazione, identificando i casi d’uso in cui le data clean room possono essere un valore aggiunto.
Anche la scelta del vendor può dipendere dalle esigenze e dalle aspettative: il consiglio di Idc è di contattare i fornitori per avere una demo e le referenze dei clienti esistenti, valutare pro e contro delle soluzioni tecnologiche, informarsi sul supporto fornito in tutto il processo di implementazione e integrazione e capire come il vendor può aiutare a ottenere i risultati e il ritorno sull’investimento (Roi) attesi.