L’approvazione formale al Parlamento europeo della General data protection regulation è accolta con favore da Etno, l’associazione che rappresenta i principali operatori Tlc europei. Che ora spostano in avanti l’asticella e guardano all’aggiornamento della direttiva sulla e-privacy. Sottolinea il direttore generale Lise Fuhr: “I consumatori in tutta l’Ue utilizzano servizi digitali. Ora urgente riformare la direttiva sull’e-privacy ed essere sicuri che l’Europa consenta che servizi innovativi possano essere messi a disposizione dei cittadini europei”.
A motivare l’importanza del nuovo regolamento, spiega Etno in una nota, c’è il fatto che oggi la privacy dei cittadini europei è protetta meglio. “Il Gdpr – spiega l’associazione – è un passo fondamentale verso un vero digital single market. Ora diventa importante lavorare su un’implementazione ragionata delle norme orientata ai modelli di business digitali, e a tecnologie come l’Internet of Things, Big data, il 5G e le auto connesse. Le indicazioni che verranno dall’industria e dagli esperti saranno cruciali durante la fase di implementazione, ed Etno continuerà a confrontarsi con la Commissione europea, il supervisor per la data protection e le authority nazionali.
Il nuovo regolamento rappresenta un esempio importante di regolazione orizzontale applicabile a tutti i player della catena del valore. In un momento in cui le vite e i business traggono progressivamente beneficio dai servizi digitali e online diventa infatti determinante allontanarsi da un approccio verticale.
Da questo punto Etno parte per chiedere una riforma profonda della direttiva sulla privacy, stabilendo prima di tutto se ci sia un bisogno continuno di regole aggiuntive specifiche per settore. “Più nel dettaglio – prosegue l’associazione – le disposizioni in contrasto con il Gpdr dovranno essere rimosse e dovremo promuovere un pacchetto di standard di protezione per gli utenti, assicurando nello stesso tempo ai player del settore la possibilità di innovare. Il lavoro sulla direttiva e-privacy – conclude Etno – dovrà anche essere coerente con la revisione della struttura regolatoria delle telecomunicazioni”.