PRIVACY

Data retention, 11 provider Tlc nel mirino della Guardia di Finanza

Nove contestazioni e due segnalazioni al Mise il bilancio delle ispezioni del Nucleo Speciale Privacy di Roma in tandem con il Garante. Sotto la lente la conservazione del traffico telefonico e il trasferimento di dati all’estero

Pubblicato il 06 Mar 2013

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Si chiama “Data Retention” l’operazione eseguita dai Finanzieri del Nucleo Speciale Privacy di Roma, in collaborazione con il Garante per la protezione dei dati personali, nei confronti di 11 società di telefonia e provider. Lo rende noto il Garante per la protezione dei dati personali, precisando che in 9 casi sono state accertate e contestate violazioni amministrative al Codice Privacy in materia di conservazione dei dati di traffico oltre i termini previsti, alla mancata adozione delle misure minime di sicurezza, e alla mancata adozione di alcune delle ulteriori misure di protezione prescritte dal provvedimento del Garante, quali l’uso di tecnologie di riconoscimento biometrico per selezionare l’accesso ai dati e la cifratura dei dati.

Due sono state le segnalazioni al Ministero dello sviluppo economico per l’eventuale contestazione della violazione relativa alla mancata conservazione dei dati di traffico o alla loro conservazione per un tempo inferiore a quello previsto.

E’ stata, infine, predisposta una segnalazione all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di violazione delle misure minime di sicurezza.

Al di là dei profili sanzionatori, il Garante dovrà ora valutare, caso per caso, la congruità delle misure adottate nonché la liceità dei trattamenti con riferimento, in particolare, al profilo, emerso in taluni casi, del trasferimento all’estero dei dati.

In ultima analisi, il messaggio che si è inteso veicolare mediante l’attività ispettiva in questione è stato quello che gli operatori del settore devono garantire la massima riservatezza dei dati di traffico generati dagli utenti dei propri servizi.

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