L'INIZIATIVA

Data tracing, soluzione made in Italy a base di intelligenza artificiale

L’app Pj19 messa a punto da Vetrya utilizza un sistema di mapping che evidenzia correlazioni tra individui e fornisce info sulla diffusione del Covid-19. In campo anche il Cnit

Pubblicato il 25 Mar 2020

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Smartphone e intelligenza artificiale contro il coronavirus. Una delle prime risposte a “Innova per l’Italia”, la richiesta di idee e progetti del Governo italiano, arriva da Vetrya.

Vetrya propone al governo italiano una soluzione per il tracciamento della diffusione del Covid-19 che si chiama Pj19 e utilizzerà gli smartphone e un sistema di mapping basato su IA, per ricavare correlazioni tra individui e fornire alle strutture competenti i dati sull’andamento del Covid-19.

Il progetto sarà supportato anche dal Cnit, che consorzia oltre 37 università e 8 unità di ricerca presso il Cnr. Per Luca Tomassini, presidente e amministratore delegato di Vetrya: “È il nostro contributo al Paese, per supportarlo nella lotta al Covid-19 nel rispetto dei dati degli italiani”.

La soluzione viene proposta in risposta a “Innova per l’Italia”, l’iniziativa congiunta promossa dai ministri Paola Pisano (Innovazione tecnologica), Stefano Patuanelli (Sviluppo economico) e Gaetano Manfredi (Università e ricerca scientifica), a sostegno della struttura del Commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri.

“La nostra soluzione – dice Tomassini – consente di tracciare a livello nazionale la diffusione e correlazione sugli individui del Covid-19, utilizzando dispositivi smartphone e un sistema di mapping basato su intelligenza artificiale, per ricavare correlazioni tra individui e fornire alle strutture competenti l’andamento del Covid-19, consentendone un’analisi dettagliata sulla base dati in tempo reale e permettendo di tracciare i contaminati. Il progetto è indipendente dagli operatori di telecomunicazioni e prevede una applicazione da installare sul proprio smartphone e una piattaforma di analisi delle correlazioni”.

Il progetto viene supportato dal Cnit, il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni, che consorzia oltre 37 università e 8 unità di ricerca presso il Cnr. «Voglio sottolineare – ha detto Tomassini – che si tratta di una soluzione tecnologica per intero frutto delle competenze italiane che si avvale del supporto del Cnit, e che intende tutelare nel migliore dei modi il rispetto della privacy e le esigenze di protezione dei dati degli italiani. È fondamentale che tutti i dati devono essere raccolti e custoditi in mani affidabili e pubbliche e oggi queste caratteristiche possono essere rappresentate solo da Sogei, la società del ministero dell’Economia e delle Finanze che rappresenta un polo di eccellenza tecnologica e che custodisce già i dati di 60 milioni di cittadini italiani».

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