STRATEGIE

Datacenter sotto il mare: Microsoft “inabissa” il nuovo eco-server farm

L’azienda scommette sul risparmio energetico ottenuto grazie al raffreddamento “naturale”. Al largo della costa scozzese, contiene 864 server

Pubblicato il 07 Giu 2018

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Informatica eco-sostenibile, Microsoft inabissa un data center nel mare, al largo della Scozia, vicino alle isole Orkney. Il datacenter sarà alimentato completamente grazie a fonti rinnovabili e scommette sul risparmio energetico grazie al raffreddamento in mare. L’iniziativa rientra nel progetto Project Natick destinato a realizzare centri dati più efficienti dal punto di vista energetico.

“Pensiamo di ottenere un raffreddamento migliore rispetto a quello terrestre – afferma Ben Cutler, responsabile Microsoft per il progetto. “Inoltre – aggiunge – poiché non ci sono persone, possiamo togliere tutto l’ossigeno e la maggior parte del vapore acqueo dall’atmosfera, riducendo la corrosione, che è un problema significativo nei data center”.

Costruito in Francia dal gruppo Naval, il data center di Microsoft è un cilindro bianco lungo 12,2 metri che contiene 864 server. Può rimanere sott’acqua per un massimo di cinque anni. È sufficiente per archiviare circa 5 milioni di film: è potente come migliaia di PC desktop di fascia alta.

Un cavo sottomarino trasporterà l’elettricità generata da un sistema di energia eolica. Sono diversi anni che il colosso di Redmond sta facendo esperimenti in questo senso: nel 2015 ha collocato per 5 mesi un data center nel mare della costa californiana.

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