Google accetta di collaborare con le istituzione russe. La decisione fa seguito allo scandalo Prism. La società americana ha espresso la volontà di collaborare con un gruppo di lavoro del Consiglio della Federazione (Senato russo) per indagare sulle perdite di dati russi, attraverso lo stesso motore di ricerca. Lo ha annunciato il capo del gruppo di lavoro, il senatore Ruslan Gattarov. In precedenza, l’ex ufficiale della Cia Edward Snowden, attualmente in attesa di asilo in Russia, ha reso pubblico che le agenzie di intelligence degli Stati Uniti, attraverso il programma Prism, hanno avuto accesso ai server di Google, con una capacità illimitata nell’ottenere i dati degli utenti, tra cui anche di utenti russi.
Fuggito dagli Stati Uniti, l’ex agente Cia dal 23 giugno era a Mosca. Il suo passaporto statunitense revocato, non gli permetteva di lasciare la zona di transito dell’aeroporto. Ma ora, dopo aver chiesto asilo temporaneo a Mosca (entro oggi potrebbe ottenere un documento che gli permette di uscire da Sheremetevo), qualcosa potrebbe essere cambiato e si aprono numerosi scenari.