IL CASO

Datagate, la Casa Bianca pubblica nuovi documenti

Secondo quanto reso noto dall’amministrazione Obama una controllata di Verizon ha inviato tabulati telefonici all’intelligence per un periodo di tre mesi. Intanto reso noto il funzionamento di XKeyscore: è un Google per “spioni”

Pubblicato il 01 Ago 2013

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Proprio nel giorno in cui il Congresso sta discutendo sui programmi di spionaggio della National Security Agency (Nsa) – ascoltando i vertici dell’agenzia e in parallelo un gruppo di associazioni schierate contro la raccolta di dati, tra i quali compare il giornalista del Guardian che fece scoppiare il caso, Glenn Greenwald – l’amministrazione Obama ha reso pubblici altri documenti segreti legati alla raccolta di massa di tabulati telefonici e email. Come riporta il New York Times, la decisione dà nuovi particolari sul programma di controllo del governo degli Stati Uniti, svelato al mondo dall’informatico Edward Snowden.

I documenti pubblicati dal governo contengono anche una sentenza della Foreign Intelligence Surveillance Court – il tribunale segreto istituito dal Foreign Intelligence Surveillance Act (Fisa) – che ad aprile obbligava una controllata di Verizon a consegnare i tabulati dei suoi abbonati per un periodo di tre mesi all’intelligence.

Tra le altre carte rilasciate due documenti informativi inviati al Congresso tra il 2009 e il 2011, nei quali si specificava il controllo di milioni di tabulati telefoni e di email di cittadini americani: le carte sarebbero state un “primo sistema di allerta” che permetteva al governo di vedere quali persone potessero avere collegamenti con possibili terroristi.

L’ormai nota Nsa, l’Agenzia per la sicurezza nazionale americana, dispone di uno strumento, denominato XKeyscore, che permette agli uomini dei servizi segreti americani di accedere alle “cronologie” della navigazione e della ricerca su internet, ai contenuti delle e-mail e alle conversazioni private su Facebook, secondo alcuni documenti pubblicati oggi sul Guardian. Se l’esistenza di XKeyscore era già nota, questi documenti entrano nei dettagli su quello che è il suo funzionamento e le sue possibilità. Diventa così estremamente chiara l’immensa potenzialità di questo strumento che permette di controllare “praticamente tutto ciò che fa un individuo su internet”.

In pratica XKeyscore corrisponde a un “Google per spioni”: grazie a un interfaccia di facile utilizzo, le persone abilitate possono ricercare nella banca dati stoccata dalla Nsa il contenuto delle e-mail, dei numeri di telefono, i messaggi privati scambiati su Facebook e incrociare tutte le informazioni ottenute con la lingua o il tipo di programma utilizzato nel paese in cui si trova l’internauta sotto controllo. La quantità enorme di dati raccolti ha obbligato la Nsa a fare una scelta e quindi i dati sono conservati solo dai 3 ai 5 giorni. Ma l’agenzia conserva invece per una durata più lunga i contenuti che reputa più importanti. Secondo i documenti diffusi dal Guardian circa 300 terroristi sarebbero stati arrestati grazie a Xkeyscore.

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